Droga libera, Della Vedova ci prova. Il centrodestra lo gela: «Non t’illudere»
Benedetto Della Vedova rispolvera l’antica anima radicale sul tema della droga e si fa promotore di una iniziativa per la legalizzazione della cannabis. «È un’operazione di legalità», dice, citando un rapporto dell’Antimafia che tira fuori la vecchia storia secondo cui «la strada della repressione» avrebbe fallito.
La lettera per la “canna libera”
«Ho inviato una lettera a tutti i parlamentari, con la quale li invito ad aderire all’intergruppo per la legalizzazione della cannabis», ha spiegato Della Vedova in una sintesi di un’intervista rilasciata all’Huffington post. «L’obiettivo – ha aggiunto – è quello di creare uno strumento non partitico, che raccolga i tantissimi che la pensano come me, per arrivare a formulare una proposta di legge trasversale». Il sottosegretario agli Esteri, eletto con Scelta Civica, però non se l’è sentita di impegnare il governo su un tema che rischia di dividere ulteriormente la maggioranza e ha spiegato di aver preso l’iniziativa «a titolo individuale, come semplice parlamentare e non come membro del governo». Si capisce che gli è chiaro quanto il percorso possa essere accidentato: «L’intergruppo – ha affermato – è lo strumento ideale per togliere tutti gli elementi “partisan” alla proposta».
Lo stop del centrodestra
La reazione del centrodestra non si è fatta attendere: «Compenseremo l’iniziativa del sottosegretario agli esteri Benedetto della Vedova con il rilancio dell’intergruppo contro le droghe e per la lotta alle tossicodipendenze», hanno annunciato i senatori Maurizio Gasparri di Forza Italia e Carlo Giovanardi di Alleanza Popolare, contestando anche la lettura secondo cui la legalizzazione sarebbe la chiave per combattere il narcotraffico. Gasparri e Giovanardi hanno citato il recente rapporto delle Nazioni Unite, «che ha messo bene in luce le criticità e le incognite degli esperimenti in corso in Uruguay e negli Stati americani di Washington e Colorado», ricordando anche che «l’ultima relazione al Parlamento del governo Renzi ha segnalato un calo del consumo di tutte le sostanze e un aumento dell’uso di cannabis nei giovani dell’1,9%». «Ancora più singolari», poi, per i due senatori «appaiono le conclusioni del lavoro dell’antimafia considerato che la Direzione centrale servizi antidroga, del ministero degli Interni, non risulta essere stata consultata in alcun modo nella preparazione del Rapporto».