Direzione Pd, Civati : «Non partecipo al voto sull’Italicum. Niente aut aut»

30 Mar 2015 11:17 - di Augusta Cesari

«Non partecipo al voto di oggi», in una direzione trasformata in «plebiscito e aut aut» e «facciamo le proposte in aula». A poche ore dalla riunione della direzione Pd sulle riforme e la legge elettorale il clima non è dei migliori.  Pippo Civati scrive a Rosy Bindi, Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo, Alfredo D’Attorre, Francesco Boccia e Stefano Fassina. «Alle minoranze del Pd»  il deputato avanza due proposte. La prima è non partecipare al voto in programma, la seconda è: «Facciamo un unico intervento che ci rappresenti (e lascio volentieri la parola)». Sull’Italicum si prospetta un’altra inutile votazione- farsa. La minoranza sa già che non potrà fare nulla, così sposta lo scontro alla Camera.

Pd, Civati scrive alle minoranze

«La trasformazione della direzione in un plebiscito e aut aut non aiuta affatto e di per sé costituisce una risposta definitiva alle richieste di confronto venute da più parti. Facciamo le proposte in Aula, in coerenza con quanto accaduto in Senato: riproponiamo la questione complessiva delle riforme, come peraltro avevo chiesto si facesse anche per il voto finale in Aula sulla riforma costituzionale», propone Civati. La seconda proposta alle minoranze è poi quella di parlare con voce sola: «Facciamo un unico intervento che ci rappresenti (e lascio volentieri la parola): definiamo una volta per tutte il campo di chi è in minoranza, perché le ambiguità di questi mesi non hanno fatto altro che creare confusione. Una minoranza che non si preoccupi delle sigle e dei posizionamenti, ma dei contenuti e della qualità della nostra democrazia. Non interessata ai posti, ma al pluralismo e alle garanzie».

Mineo: «Il voto in direzione non è scontato»

Gli uni contro gli altri armati, renziani e esponenti della minoranza Pd si preparano a darsi battaglia. L’esito è scontato (Renzi ha una vastissima maggioranza) ma il clima è infuocato: la minoranza insiste nel chiedere profonde modifiche alla legge elettorale che sta per arrivare all’esame della Camera, ma gli uomini di Renzi chiudono a ogni proposta di cambiamento. Per alcuni l’esito della votazione, però, non è scontato, come per un altro degli oppositori di Renzi, Corradino Mineo. «Non sono sicuro che questo pomeriggio in direzione Pd il voto sia scontato. Anche i bersaniani si sono convinti che questa è la loro ultima battaglia. Non so se il testo passerà così», argomenta Mineo intervenendo ad Agorà su Raitre.

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