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D’Alema all’attacco: «Contro Renzi farò opposizione intransigente»

D’Alema all’attacco: «Contro Renzi farò opposizione intransigente»

Home livello 1 - di Giacomo Fabi - 21 Marzo 2015 alle 15:48

Una scossa, anzi uno scossone. Stavolta Massimo D’Alema non le manda a dire e senza giri di parole o mezze allusioni traccia la rotta dell’opposizione interna a Matteo Renzi. La prende alla lontana, partendo dal caso Lupi («non ne possiamo fare un capro espiatorio»), ma il cuore dell’intervento tenuto dall’ex-premier nel corso del convegno “A sinistra del Pd”, organizzato dalla minoranza e tutto incentrato su vicende interne. Lo si intuisce subito quando parlando sulle ipotesi di dimissioni dei sottosegretari indagati, non si trattiene e affonda: «Molti sono stati nominati già indagati e Renzi lo sapeva».

D’Alema: «Il Pd ha meno iscritti dei Ds. Non è un grande partito»

È solo l’inizio. Lo scopo di D’Alema è la costituzione di un correntone unico «per la rinascita della sinistra» in cui far confluire tutti gli oppositori di Renzi: «Dobbiamo unirci – sostiene – per creare una grande associazione per il rinnovamento e la rinascita della sinistra che non sia un nuovo partito politico ma offra uno spazio di partecipazione» a chi non si riconosce nel Pd renziano. Unità, dunque, e soprattutto «intransigenza assoluta sui punti invalicabili». Particolarmente polemico D’Alema si è mostrato sui numeri del Pd. «Se guardiamo agli iscritti – premette l’ex-leader – non è un grande partito, i Ds avevano 600mila iscritti. Stiamo assistendo ad un processo di riduzione della partecipazione politica che non solo non è contrastato ma è perseguito». Il presidente di Italiani-Europei, ha detto di  condividere la battaglia nel Pd «ma in questo partito si vince giocando all’interno e all’esterno, Renzi è sostenuto anche da forze che non sono iscritte al Pd, il sistema delle Leopolde si va diffondendo in tutto il paese».

“Baffino” spaccatutto. Per Bersani «parole sante». Ma Orfini: «Toni da bar»

Le parole di D’Alema sono piaciute parecchio («ha detto una cosa sacrosanta») a Pierluigi Bersani: «C’è tanta gente nel Pd – ha commentato l’ex-segretario – che è in sofferenza e a disagio». Ma esclude, Bersani, che con questa sortita il lìder Maximo «stia strizzando l’occhio a Landini». Decisamente critico verso D’Alema, invece, il tweet vergato dal presidente del partito, Matteo Orfini: «Dispiace che dirigenti importanti per la storia della sinistra usino toni degni di una rissa da bar. Così si offende la nostra comunità».

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21 Marzo 2015 alle 15:48