Ucraina, infuriano i combattimenti prima della tregua
In Ucraina, prima della tregua prevista per mezzanotte, infuriano i combattimenti. Nelle ultime 24 ore si sono contati circa 12o attacchi dei separatisti filorussi nell’est del Paese. Il bilancio parla di sette soldati morti e di oltre 23 feriti. Le forze governative denunciano il mancato rallentamento delle operazioni militari nonostante l’accordo faticosamente raggiunto nei giorni scorsi tra il governo di Mosca e quello di Kiev. Secondo il presidente Poroshenko, i combattimenti di queste ore rappresentano una “grave minaccia” per l’entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo stesso presidente ha fatto sapere che avrà contatti con Obama, Merkel e Holland e annunciato che sarà introdotta la legge marziale in tutto il Paese se in Ucraina non si arriverà alla pace.
Esplosioni e morti a Donetsk
Una esplosione, simile ad un colpo di artiglieria, ha scosso la piazza centrale di Donetsk, a pochi passi dall’hotel dove il capo della autoproclamata Repubblica Indipendente (Ucraina), Oleksandr Zakharchenko stava per tenere una conferena stampa. L’esplosione ha provocato due morti. Il leader separatista, nell’incontro con i giornalisti, ha sottolineato che tutto il territorio della regione ucraina di Dontesk farà parte della Repubblica Popolare di Dontesk. Secondo Zakharcenko, le milizie separatiste rispetteranno il cessate il fuoco nei territori con l’eccezione di Debaltsevo perchè gli accordi di Minsk non dicono “una parola” al riguardo.
Il villaggio di Shirokino raso al suolo
La posizione di questa città ha un valore strategico, perchè intermedia sul collegamento ferroviario tra Donetsk e Luhansk, entrambe controllate dagli insorti. Alla tv ucraina il portavoce, Anatoli Stelmakc ha raccontato che i ribelli stanno distruggendo Debaltsevo e che la cittàò è in fiamme. Notizie di combattimenti arrivano anche da altre zone. Shirokino, un villaggio situato sulla costa del mare di Azov, una decina di chilometri ad est di Mariupol, è stato praticamente raso al suolo.