Tensione alla stelle, il processo agli antagonisti trasferito nell’aula bunker
Per «ragioni di sicurezza e ordine pubblico» si è dovuto procedere al trasferimento nell’aula bunker in via Ucelli di Nemi, nel quartiere milanese di Ponte Lambro, il processo agli antagonisti responsabili dei disordini alla ex Cuem, la libreria dell’Università Statale dove misero a ferro e fuoco l’Ateneo. Processo che si sta già svolgendo a porte chiuse, con corridoi transennati e carabinieri in presidio all’esterno, dopo che, lo scorso 16 settembre, una trentina di antagonisti dei centri sociali avevano occupato l’aula in segno di protesta.
Il blitz dei centri sociali
I sette imputati sono accusati a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, violazione della legge sulle armi, per la detenzione di sampietrini, sassi e un ombrello, e altri reati in relazione al blitz alla Statale durante l’occupazione della libreria e lo sgombero da parte delle forze dell’ordine. Tra gli imputati c’è Graziano Mazzarelli, che era stato arrestato nel luglio scorso con l’accusa di aver partecipato all’assalto notturno del cantiere della Tav di Chiomonte il 13 maggio 2013. Lo scorso 29 dicembre il Tribunale del Riesame di Torino aveva annullato l’accusa di terrorismo mossa dalla Procura contro Mazzarelli e altri no Tav, ma il giovane resta in carcere per porto di armi da guerra (le molotov) e violenza a pubblico ufficiale. In aula è stato proiettato un video di circa 20 minuti, realizzato dalla polizia, che riprende le fasi dello sgombero. Poi sono stati ascoltati come testi alcuni agenti della Digos che parteciparono all’intervento.