Sicurezza, lucciole e nozze gay: Marino colleziona solo figuracce
Sono ore difficili per il sindaco di Roma Ignazio Marino. Il primo cittadino continua a collezionare figuracce e vere e proprie sconfitte politiche, come ricorda Il Tempo in una paginata in cui elenca i fronti bollenti su cui il sindaco si è misurato o sta per misurarsi producendo un insuccesso dopo l’altro: oltre al caso delle multe per i parcheggi in divieto di sosta c’è anche la bocciatura delle nozze gay da parte della Cassazione. Uno stop alle pretese di quei sindaci, di cui Marino è capofila, che ambirebbero a fare delle loro amministrazioni una passerella per l’orgoglio gay. Uno stop soprattutto ai 18 matrimoni gay contratti all’estero registrati dal Campidoglio lo scorso ottobre (iscrizioni peraltro già bocciate dal prefetto).
La proposta di censire le moschee abusive
C’è poi l’allarme sicurezza, tema su cui si è tenuto un consiglio comunale straordinario. Quali le proposte di Marino e della sua maggioranza al di là delle retoriche di circostanza? Non pervenute. Da votare c’è però una mozione di Marco Pomarici (Noi con Salvini) che chiede di censire e monitorare le moschee abusive nella Capitale. Che ne pensa il sindaco? Anche in questo caso il suo parere non è pervenuto.
Esposto di FI contro l’Eur a luci rosse
Ma è soprattutto sull’idea dell’Eur a luci rosse che Marino deve fronteggiare l’indignazione dell’Osservatore romano da un lato e la minaccia di Forza Italia dall’altro che annuncia che presenterà alla Procura di Roma un esposto in cui si ipotizza il reato di favoreggiamento della prostituzione. E anche nel Pd c’è chi prende le distanze dall’idea di trasformare il quartiere dell’Eur sulla base del “modello Amsterdam”. Ce n’è abbastanza perché Marino si ravveda?