Le reazioni al discorso: la cautela del centrodestra, le aperture del M5S

3 Feb 2015 11:50 - di Valeria Gelsi

Apprezzamenti trasversali per il discorso del nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Anche se non è mancata qualche critica, riconoscimenti al capo dello Stato sono giunti non solo dai suoi “elettori”, ma anche da parte di chi sabato ha scelto di dare un segnale diverso.

L’entusiasmo di Bersani

Fra i primi a intervenire è stato Giorgio Napolitano, parlando di un discorso «essenziale, coinciso, non retorico». Nessun commento invece su cosa attendersi dal settennato: «Aspettiamo i fatti, commenteremo quelli». Decisamente entusiasta, Pier Luigi Bersani, secondo il quale quello che si è visto alla Camera «è semplicemente Mattarella, la sensibilità, la sobrietà, i valori». «Gli do il massimo dei voti», ha aggiunto l’ex segretario del Pd. Nichi Vendola, poi, ha sottolineato «la bellezza e la limpida compattezza del discorso».

Un «augurio sincero» da Gasparri

Un «augurio sincero» al nuovo presidente è stato rivolto da Maurizio Gasparri, che ha spiegato di aver «apprezzato» in particolare «il suo impegno a essere arbitro imparziale». «Apprezzabile è anche il fatto – ha proseguito il senatore di Forza Italia – che abbia sottolineato la centralità del Parlamento e, dal punto di vista simbolico, l’impegno sui marò». E un giudizio positivo è arrivato anche da Raffaele Fitto: «Dal presidente Mattarella è venuto un discorso serio e senza illusionismi. Sono convinto che svolgerà al meglio la sua funzione di garante per tutti i cittadini».

Promosso «per ora» dai Cinquestelle

Una apertura di credito è arrivata dal Movimento 5 stelle: «Per ora è promosso ma lo aspettiamo alla prova dei fatti», ha detto Roberto Fico, definendo «condivisibili» alcuni passaggi del discorso del presidente e in particolare il richiamo alla povertà, all’onestà e al rispetto della Costituzione.

Fratelli d’Italia lo “sfida”

Fratelli d’Italia, ricordando di non averlo sostenuto nella convinzione che «un uomo non possa andar bene per tutte le stagioni», ha riconosciuto che ora Mattarella «è il presidente di tutti gli italiani» e lo ha sfidato: «Deve essere davvero arbitro neutrale e non quell’uomo di partito che è sempre stato», ha avvertito Fabio Rampelli.

Storace: «Sovrano è il popolo, non il Palazzo»

Critico Francesco Storace che, rivolgendo «auguri sinceri al presidente», lo ha invitato a rivedere «quel giudizio sul Parlamento “interprete della sovranità”. Sovrano è il popolo, non il Palazzo», ha scritto il leader de La Destra su Twitter. La Lega, invece, con Luca Zaia, ha sottolineato che «il presidente Mattarella ha toccato tanti temi ma non il principale, quello dell’autonomia». «Si sta toccando in Parlamento la Costituzione in modo disastrosa, spero – ha concluso il governatore del Veneto – che il Presidente della Repubblica intervenga».

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