“Scopa!”. Mentre approva le riforme il Pd gioca a carte e guarda Sanremo (gallery)

14 Feb 2015 9:10 - di Luca Maurelli

Le scene della maratona notturna immortalate dai fotografi raccontano di un’aula della Camera trasformata nel salone delle feste del casinò di Sanremo, tra deputati che scommettono al pc, giocano a carte, guardano la gara dei cantanti, bivaccano sui divanetti, qualcuno dorme come se fosse brillo dopo un paio di drink, fino a quel palco illuminato sistemato al centro della scena, i banchi della presidenza, dove vanno in scena i duetti tra Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Marianna Madia. Occhiate d’intesa, parlottìi a bassa voce, condivisione di messaggini, sorrisi, spallucce, scambio di cioccolatini, smorfie del premier, ammiccamenti, crolli fisici sui banchi, in un’aula che sta approvando decine di emendamenti che stravolgono la Costituzione. Un piccolo circo di zombie accasciati o con gli occhi sbarrati sui pc portatili, uno show che va in scena negli stessi minuti in cui si vota perfino il cambio della modalità di ingresso dell’Italia in guerra, mica sula tinteggiatura del palazzo in un’assemblea di condominio…

Riforme e carte mentre si premono pulsanti

La notte è piccola per il Pd, troppo piccolina. Ed ecco che a Montecitorio ci si attrezza con Ipad, cuffiette, cuscini, sembra di essere all’Università durante il periodo dell’occupazione, quando il cazzeggio si alternava ai grandi dibattiti ideologici sul destino del mondo. In aula, solo qualche deputato di Forza Italia e del M5S è presente per “controllare” quel bivacco  di volti assonnati e pulsantini da premere, per verificare il rispetto delle regole su una riforma che doveva essere epocale, ragionata e soprattutto condivisa. Ma che invece s’è trasformata in una sorta di happy hour della maggioranza, con il Ncd a far da sponda a quel “colpo di mano” che potrebbe costare caro a Renzi e al centrosinistra, come già era accaduto per quel famigerato Titolo V della Costituzione, riforma approvata sul filo dei numeri e di cui ancora il Paese paga le conseguenze. “Scopa!”, appare sullo schermo del deputato del Pd Fausto Raciti. “Vota!” gli dice Renzi. E a notte fonda, come in un film di Pupi Avati, si chiude la partita notturna degli emendamenti, con la sensazione che qualcuno, ancora una volta, a quel tavolo abbia barato. Ma l’arbitro Mattarella cosa starà pensando? Scopa o briscola?

 

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