Ragazze fuggite con l’Isis, appello delle famiglie: “Tornate a casa”

21 Feb 2015 21:18 - di Redazione

L’Isis produce drammi nelle stesse famiglie islamiche d’Europa. “Per favore, non passate la frontiera siriana, tornate a casa, vi vogliamo bene”: le famiglie sconvolte delle ragazze britanniche fuggite con l’Isis  in Turchia e che si teme vogliano unirsi alle formazioni del Califfato in Siria, hanno rivolto appelli disperati alle loro figlie rilanciati dai media. I familiari di Shamima Begum, di 15 anni, hanno dichiarato di comprendere che lei provi “sentimenti forti” e voglia “dare una mano a chi soffre”, ma che “la Siria è un posto pericolosissimo e non vogliamo che ci vai. Per favore, non passare la frontiera. Mettiti in contatto con la polizia e loro ti riporteranno a casa. Ti prego, torna a casa da noi”.  L’Isis le ha di fatto rapito la figlia. La famiglia della 16enne Kadiza Sultana ha dichiarato: “Tu sei assente e noi come famiglia siamo completamente distrutti e non riusciamo a farci una ragione del perché tu ci abbia abbandonati”. “Siamo estremamente preoccupati per la tua sicurezza e col passare del tempo l’angoscia cresce”, dicono ancora i familiari aggiungendo: “Ti vogliamo tutti tanto bene e gli ultimi quattro giorni per noi sono stati un incubo assoluto” e “non siamo arrabbiati con te. Vogliamo che torni sana e salva”. La sorte delle ragazze con l’Isis potrebbe essere oscura e tragica.  L’identità della terza loro amica non è stata invece rivelata.  Il fenomeno  dei giovani e dei giovanissimi nati in Europa che si lasciano s  durre dalla propaganda incendiaria dell’integralismo dell’Isis è purtroppo un fenomeno in crescita in tutte la società del continente. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di immigrati di seconda generazione e anche terza generazione che non hanno trovato una forma di integrazione nella società in cui sono nati e cresciuti. In Gran Bretagna il fenomeno assume proporzionai anche più rilevanti perché la legislazione improntata al multiculturalismo allenta i vincoli di fedeltà con lo Stato e nella nazione presso tanti ragazzi e ragazze di religione islamica.

Commenti