Pillola dei 5 giorni dopo: polemica per la mancata prescrizione alle minorenni
“La mia opinione personale è che va tutelata la salute delle donne e soprattutto delle minorenni. Penso che il test di gravidanza non abbia un gran significato, però l’assenza di prescrizione per le minorenni la vedo problematica”. Lo ha detto il direttore generale dell’Aifa, Luca Pani, riguardo alla cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo. Riferendosi al contraccettivo di emergenza, per il quale si attende una prossima regolamentazione in Italia, dopo la posizione espressa dalle autorità regolatorie europee a favore della vendita senza ricetta, Pani ha sottolineato come occorra “fare ragionare le giovani su simili eventi ed evitare che questo contraccettivo d’emergenza venga utilizzato come una caramella dopo la discoteca. L’atteso parere in merito da parte del Consiglio superiore di Sanità sull’utilizzo della pillola dei 5 giorni dopo – ha quindi affermato Pani a margine dell’evento sui nuovi farmaci per l’epatite C organizzato presso il polo dell’azienda Janssen a Latina – arriverà a marzo e l’Agenzia Italiana del Farmaco si pronuncerà in merito a marzo stesso”.
La differenza con la pillola del giorno dopo
La pillola dei 5 giorni dopo è un farmaco a base di ulipristal. La sua efficacia nel prevenire una gravidanza è stata dimostrata in uno studio pubblicato dalla rivista Journal of Obstetrics and Ginecologics. Dalle analisi è emerso che l’ulipristal ha una percentuale di successo prossima al 98%. Il discorso è leggermente differente per quanto riguarda invece la pillola del giorno dopo. In questo caso il farmaco ha come principio attivo il levonorgestrel, una molecola appartenente alla categoria dei progestinici. A differenza dell’ulipristal, quella del “giorno dopo” ha efficacia se assunta entro 72 ore dal rapporto.