Messico: catturato Tuta, narco-boss del cartello dei Caballeros Templarios

27 Feb 2015 21:06 - di Redazione
Gomez Martinez, potente narco-boss messicano

Servando Gomez Martinez, uno dei narco boss più ricercati del Paese, è stato catturato in Messico. Detto La Tuta, Gomez Martinez è il fondatore del cartello dei Caballeros Templarios, una organizzazione criminale nota per le sue pretese di assistenza sociale alle popolazione di Michoacan (ovest), il suo codice di condotta “mistico” e la diffusione di video compromettenti per i dirigenti politici locali. La Tuta (49 anni) è stato arrestato in una casa di Morelia, la cittadina dello Stato di Michoacan che era uno dei centri operativi della sua cosca. Secondo le prime informazioni disponibili, il boss si è arreso senza opporre resistenza, ponendo fine a una caccia all’uomo nella quale il governo messicano aveva offerto una ricompensa di oltre 2 milioni di dollari a chiunque fornisse informazioni che portassero alla sua cattura. I Cabelleros Templarios sono stati fondati da Gomez Martinez insieme a un gruppo di fuoriusciti di un cartello precedente, La Familia Michoacana, dal quale hanno ereditato la reputazione “mistica” già intuibile nel nome della banda e nel codice di condotta che distribuivano ai loro affiliati. In questo codice, si definivano come un gruppo che intendeva proteggere le popolazioni delle zone rurali di Michoacan. In realtà, i Caballeros mantenevano un ferreo controllo del loro territorio, tessendo alleanze con altre cosche per opporsi all’espansione dei Los Zetas sulla costa occidentale messicana, coordinando le attività illegali nella loro zona – non solo traffico di droga, ma anche sequestri, contrabbando e commercio di prodotti contraffatti – e imponendo un pizzo anche alle attività legali.

Gomez Martinez in Messico era il ricercato numero uno

La Tuta, in particolare, era conosciuto per la sua abitudine di organizzare riunioni con dirigenti politici locali per poi riprendere in video le loro discussioni e pubblicarle su Internet. Il caso più clamoroso fu quello del video dell’incontro fra il boss e Rodrigo Vallejo, figlio dell’ex governatore di Michocan, Fausto Vallejo, ma esistono decine di video che compromettono politici dello stato e candidati nelle elezioni locali. Al di là della sua reputazione di benefattore e di uomo religioso – proclamò una tregua in occasione del viaggio di Benedetto XVI in Messico, nel marzo del 2012 – La Tuta era anche noto per la sua inclinazione all’uso della violenza, alla quale ricorreva in modo spietato ed arbitrario. Secondo un profilo biografico della Procura federale, era capace di ordinare l’uccisione di un complice solo perché una lettura dei tarocchi gli suggeriva che poteva essere un traditore. Figura paradossale, che prima di trafficare eroina e cocaina aveva fondato un centro per la riabilitazione dei tossicodipendenti nel suo Paese natale, Gomez Martinez aveva dichiarato in una delle sue ultime interviste che preferiva morire combattendo la polizia che arrendersi. Ma la sua storia è finita in un altro modo. Dopo tutto, nella stessa intervista aveva ammesso che “le cose a volte vanno fuori controllo perché c’è gente che non ce la fa ad installare lo Stato di diritto”.

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