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Libia priorità assoluta. Meloni: “L’Italia chieda all’Onu l’intervento militare”

Libia priorità assoluta. Meloni: “L’Italia chieda all’Onu l’intervento militare”

Home livello 1 - di Mariano Folgori - 14 Febbraio 2015 - AGGIORNATO 14 Febbraio 2015 alle 20:39

La situazione in Libia rischia seriamente di compromettere la sicurezza dell’Italia.E deve rapprsentare una priorità assoluta per il governo. Una iniziativa forte e decisa è quella che reclama Giorgia Meloni.  “Prima che la situazione degeneri definitivamente e l’Italia si ritrovi nella condizione di dover difendere militarmente i propri confini territoriali, – afferma il presidente di Fratelli d’Italia– il governo Renzi e il finora inoperoso alto rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini pongano immediatamente in discussione in sede Onu e Nato la necessità di un intervento militare volto a pacificare la Libia”.

 “Situazione fuori controllo”

“La Libia è fuori controllo, – dice sempre Meloni – l’Isis conquista anche Sirte ed è ormai alle nostre porte tanto che gli integralisti rivendicano che l’Italia è a portata di missile dai loro territori. A questo assurdo epilogo si è giunti per colpa della decisione della Francia di Sarkozy di muovere guerra a Gheddafi, degli Stati Uniti di Obama che hanno subito colto l’occasione per intervenire e della compiacenza di diversi settori dell’Unione Europea che hanno fatto pressioni sul presidente Napolitano per zittire la contrarietà dell’allora governo di centrodestra. Basta subalternità alle decisioni straniere: l’Italia torni a difendere i propri interessi nazionali e chieda conto di questo disastro a chi lo ha causato”.

Alfano: “Spegnere l’incendio” 

Sulla crisi nel Paese nordafricano è intervenuto anche il ministro dell’Interno Alfano.  “Deve essere – dice Alfano a Rai News 24 – una priorità assoluta, per tutta la comunità internazionale. O si spegne l’incendio o le fiamme possono divampare con rischi gravi per tutti”. “Per le minacce del terrorismo,  – afferma sempre il ministro dell’Interno – abbiamo un monitoraggio permanente dei possibili rischi, l’allerta resta elevatissimo, abbiamo riunioni continue con forze dell’ordine e intelligence: nessuno Paese, nessuno Stato è a rischio zero”. Speriamo che dal governo non vegano solo parole ma fatti concreti contro la grave minaccia oggi rappresentata per l’Italia dall’ofefnsiva jihadista.

 

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14 Febbraio 2015 - AGGIORNATO 14 Febbraio 2015 alle 20:39