È una donna single, ma ottiene in adozione la bimba che aveva in affido
Una donna single ha ottenuto in adozione la bambina che le era stata affidata otto anni fa quando aveva circa tre anni. La decisione, di cui ha dato notizia l’Unione sarda, è stata presa dal Tribunale dei minori di Cagliari al termine di una lunga battaglia legale.
La vicenda della single di Cagliari
La madre naturale si era trovata in difficoltà e si era rivolta ai servizi sociali. Così la piccola, che ora ha dieci anni, era stata data in affido alla donna, che aveva dato la sua disponibilità per un breve periodo. Da un anno però si è passati a due e poi tre sino a quando, dopo tanti anni di vita assieme, tra affido e pre-adozione, la mamma affidataria ha deciso di chiedere di diventare mamma anche di fronte alla legge. La piccola, che ha ora due cognomi, non ha comunque mai smesso di incontrare la mamma naturale che vede almeno una volta al mese.
I precedenti: riconosciute le adozioni estere
Il caso è considerato “storico” e vanta pochissimi precedenti, per lo più legati ad adozioni estere. In particolare, nel febbraio del 2011 la Cassazione aveva convalidato, seppur in una forma mitigata, l’adozione di una bambina russa da parte di una donna single di Genova, che anni prima era diventata madre della piccola proprio in Russia, senza violare alcuna normativa. Un caso simile è quello della primavera del 2013 (ma diventato pubblico solo l’anno dopo), quando fu il Tribunale dei minori di Bologna a riconoscere la validità anche per lo Stato italiano dell’adozione di una bambina che una donna sola aveva fatto quando era residente negli Stati Uniti. In quella sentenza i giudici scrissero, tra l’altro, che l’adozione da parte di coppie regolarmente coniugate è «prettamente preferita» dalla legge italiana, ma «ciò non esclude che, come purtroppo può avvenire anche nel corso di normali sviluppi della vita, si possa riconoscere in casi particolari la possibilità di creare un legame adottivo con una sola figura genitoriale».
Dalila Di Lazzaro e la battaglia (persa) degli anni ’90
La prima grande battaglia legale italiana per le adozioni da parte di single risale ormai a più di vent’anni fa, quando ancora non era viziata dai connotati ideologici legati al tema delle adozioni gay. Fu Dalila Di Lazzaro a farsene promotrice, uscendone però perdente. L’attrice, madre naturale di un figlio grande che poi morì, nei primi anni Novanta tentò di adottare un bambino, ottenendo il via libera dai tribunali di Roma che però fu ritirato dalla Cassazione, dopo il ricorso della presidenza della Corte d’Appello della Capitale.