Come rovinare una festa: a San Valentino Arcigay all’attacco
Neanche la festa di San Valentino ce la vogliono far gogedere in pace. La lobby degli omosessuali organizzati va all’attacco. L’ultima notizia è che anche l’Arcigay ha aderito alla mobilitazione delle “Piazzate d’Amore“, flashmob convocati per sabato 14 febbraio in oltre 30 città italiane. Lo slogan è: “In alto i cuori lungo tutto lo Stivale per avere per tutti gli amori gli stessi diritti”. Si tratta di un movimento di persone omosessuali, eterosessuali e bisessuali, protagonista in tutta Italia di una speciale “festa degli innamorati”, a cui hanno aderito sia associazioni della galassia lgbt sia gruppi che si dedicano più in generale alla lotta per i diritti e per la “laicità”. Insomma, potrà trasformarsi in una vera seccatura, per tante tenere coppiette eterosessuali, passeggiare per le strade delle città italiane nel giorno a loro dedicato. Il rischio è di imbattersi in qualche gazzarra “arcobaleno” , con tanto di figure e gesti provocatori
Costituzione letta male
“Un simbolo semplice, un cuore e un uguale, per tenere assieme i valori dell’amore e dell’uguaglianza, per rivendicare l’applicazione piena dell’articolo 3 della nostra Carta costituzionale e per chiedere per tutti gli amori gli stessi diritti”, dichiara Flavio Romani, presidente di Arcigay. E qui il leader omosessuale la spara veramente grossa. Perché il principio di uguaglianza, evocato dall’articolo 3, si riferisce alle possibili discriminazioni sul lavoro o in altri ambiti pubblici della vita. Ma non sta scritto in nessuna parte della Costituzione che il cosiddetto “matrimonio” tra persone dello stesso testo sia da annoverare tra i diritti civili. Per la Carta del ’48, matrimonio è solo l’unione tra l’uomo e la donna. Ma vediamo che cosa dice ancora Romani: “In tema d’amore non dovrebbero esserci contrapposizioni il diritto d’amare e di veder riconosciuto il proprio amore è legato al diritto di esistere di ogni essere umano, all’ambizione legittima di realizzare le proprie aspirazione e progettare il proprio orizzonte. È la festa degli innamorati, ogni persona deve potersi riconoscere in questa ricorrenza e nell’amore dovremmo tutti e tutte individuare il nostro obiettivo comune”. La confisione mentale e la manipolazione culturale regnao sovrane.