Bologna, sì alla benedizione nelle scuole ma non deve disturbare i laici

10 Feb 2015 19:18 - di Redazione

È polemica a Bologna per la richiesta delle parrocchie del centro storico di fare la benedizione pasquale in alcune scuole. Contro la decisione si erano schierati alcuni genitori ed alcuni insegnanti. Il consiglio di istituto ha deciso (con due voti contrari) di fare la benedizione pasquale in orario extrascolastico, a condizione che i bambini siano accompagnati dai familiari.
La decisione riguarda le scuole elementari Carducci e Fortuzzi e la scuola media Rolandino, che fanno parte dello stesso istituto.
Nei giorni scorsi fra genitori ed insegnanti, cattolici da una parte, laici dall’altra, erano scoppiate forti polemiche fra chi voleva la benedizione e chi si opponeva.
Il consiglio d’istituto, presieduto da Giovanni Prodi, nipote dell’ex-presidente del consiglio, Romano Prodi, ha votato per questa mediazione. Che però non ha mancato di suscitare ancora polemiche.

I laici di Bologna: niente celebrazioni di riti nelle scuole

«La scelta – dicono gli studenti e i genitori del Comitato “Per una scuola laica” – capovolge una lunga tradizione di laicità dell’Istituto. Siamo convinti che tale decisione non rappresenti affatto il comune sentire della maggioranza dei genitori e dei docenti delle nostre scuole. Riteniamo che alla scuola pubblica spetti il compito di favorire il confronto tra gli aspetti culturali delle diverse religioni e non quello di divenire spazi per la celebrazione di riti, di unificare e non dividere in base al credo religioso. Verificheremo nei prossimi giorni con colleghi, genitori e associazioni disponibili le iniziative da prendere».
Dietro al Comitato per una scuola laica ci sono diverse organizzazioni fra le quali l’Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti che ha dichiarato guerra aperta ai cattolici con denunce pubbliche contro la Chiesa, contro la costruzione di edifici di culto, l’insegnamento di religione nelle scuole. Fra i più attivi, personaggi come Stefano Rodotà e Margherita Hack.

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