“Io sono Aldo Naro”: la rabbia dei siciliani per il 25enne ucciso a Palermo

16 Feb 2015 17:35 - di Augusta Cesari

“Io sono Aldo Naro”: la rabbia di centinaia di giovani siciliani che stanno mettendo al posto della propria foto sulla pagina Facebook la scritta “Io sono Aldo Naro”, un “logo” intende ricordare quello di “Je suis Charlie” creato dopo la strage nella sede di Charlie Hebdo a Parigi. bianche su fondo nero, per ricordare la ferita di una città per l’assurda morte del l giovane medico fresco di laurea ucciso nella discoteca Goa a Palermo durante un’aggressione da parte di alcuni giovani che lui aveva tentato di sedare. Il “logo” intende ricordare quello di “Je suis Charlie” creato dopo la strage nella sede di Charlie Hebdo a Parigi.

Su Fb: “Io sono Aldo Naro”

Il simbolo è accompagnato dal commento dei tanti ragazzi che con la morte nel cuore ricordano il oro coetaneo nelle loro bacheche. “Io sono Aldo Naro perchè quello che è successo a lui poteva accadere a chiunque, Io sono Aldo Naro perchè ci univa lo stesso percorso, gli stessi sacrifici e le stesse soddisfazioni. Io sono Aldo Naro perché gli è stato tolto il futuro alla mia età, ora che la vita ci si apre davanti. Io sono Aldo Naro perchè tutti dobbiamo indignarci, incazzarci, non dimenticare e pretendere giustizia”.

Una fiaccolata a Palermo

La morte del giovane 25enne Aldo Naro per i tempi e i modi in cui si è verificata è assurda, inaccettabile. È così che Palermo si sta mobilitando con una fiaccolata per chiedere giustizia per Aldo Naro, mercoledì alle 18. L’appuntamento è al teatro Al Massimo a Palermo. «Questa fiaccolata – è scritto nella pagina Fb che raccoglie le adesioni – non è un evento riservato a chi lo conosceva personalmente. È nato con l’intento di far capire che quella sera Aldo poteva essere ognuno di noi e che quindi non possiamo rimanere indifferenti limitandoci soltanto a pubblicare dei post su Facebook. La nostra partecipazione, anche in silenzio, deve essere una testimonianza del nostro dissenso nei confronti della violenza, della rabbia e della mancanza di valori (quali il rispetto della vita umana). Io, tu, noi non siamo più disposti a tollerare l’inciviltà che ormai dilaga nella nostra città (e non solo) e che sta portando alla distruzione dei valori etici e sociali che dovrebbero far parte di ognuno di noi».

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