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Il manifesto “lepenista” di Alemanno: 25 idee per rilanciare l’Italia

Il manifesto “lepenista” di Alemanno: 25 idee per rilanciare l’Italia

Home livello 3 - di Redazione - 27 Ottobre 2014 - AGGIORNATO 27 Ottobre 2014 alle 21:29

«Utilizzeremo questo Manifesto come base per ricostruire il tavolo programmatico del centrodestra e per rilanciare l’opposizione al governo Renzi». Così Gianni Alemanno, membro dell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, nel suo intervento di chiusura del Convegno di Prima l’Italia #rottamiamoRenzi concluso domenica a Orvieto. «Al termine della nostra “Leopolda” di Orvieto – ha spiegato Alemanno – abbiamo lanciato quello che potremmo definire il manifesto del lepenismo per la destra italiana».

Sfida al politicamente corretto

Nel “Manifesto della rivoluzione italiana contro la crisi e il declino” «c’è una sfida profonda al politicamente corretto che sta soffocando la politica e la società italiana». «Il Front National – ha detto l’ex sindaco di Roma – è stato a lungo demonizzato in tutta Europa, anche dopo l’avvento di Marine Le Pen, e solo dopo il clamoroso risultato delle ultime elezioni europee ci si è accorti che si trattava di un movimento in crescita dirompente, in grado di aggregare a destra come a sinistra. Oggi Marine Le Pen prepara un’altra svolta, per certi versi simile a quella che si realizzò a Fiuggi con la nascita di An, anche perché può realmente diventare la prima donna Presidente della Repubblica francese. Del lepenismo riprendiamo i temi della difesa dell’interesse nazionale contro l’immigrazione di massa e contro i vincoli dell’euro e del commercio globale».

Le quattro aree di intervento

Nel Manifesto, un documento di 28 cartelle che si sviluppa in quattro paragrafi, articolati in  25 punti questi temi sono legati a quelli più tipicamente italiani. Tra le priorità espresse da Alemanno, al primo punto c’è l’uscita dall’euro. Questi i quattro paragrafi attorno ai quali ruotano i 25 punti. Primo: l’interesse nazionale è il vero motore dello sviluppo. Secondo: Un forte Stato-nazione per tagliare le tasse e rilanciare gli investimenti pubblici. Terzo: l’impresa come comunità che crea lavoro, qualità e innovazione. Quarto: la crescita sociale ed economica parte dalle famiglie e dalla natalità.

Per un’alternativa di governo

«Vogliamo la rinascita di un forte Stato-nazione – ha spiegato Alemanno – contro l’eccesso di federalismo e di potere burocratico ed economico delle lobbies e dei poteri forti, che consenta di tagliare gli sprechi della spesa pubblica e di utilizzare il patrimonio demaniale per ridurre il debito pubblico». Quindi l’esponente di FdI ha ricordato tra le urgenze, la necessità di «liberare la piccola e media impresa da ogni oppressione giudiziaria, fiscale e burocratica, riducendo le tasse, combattendo il potere delle banche e chiudendo Equitalia». Infine, «crediamo nella famiglia e nella sussidiarietà per vincere la sfida demografica e rigenerare la solidarietà sociale dell’Italia. Solo una destra fortemente radicata nei valori dell’identità e dell’interesse nazionale può creare un’alternativa di governo in grado di portare l’Italia fuori dalla crisi».

 

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27 Ottobre 2014 - AGGIORNATO 27 Ottobre 2014 alle 21:29