Il sindaco rosso di Norimberga restaura lo stadio di Hitler: «Ci conviene farlo, porta turisti»

5 Set 2013 11:15 - di Redattore 92

È polemica a Norimberga per il piano di risanamento di alcuni edifici dell’enorme complesso voluto da Hitler e progettato dall’architetto simbolo del nazismo Albert Speer.  Il monumentale complesso che si sviluppa su oltre sedici chilometri quadrati e che si trova alla periferia della città bavarese, è da tempo in rovina e per questo il municipio ha deciso di stanziare oltre 70 milioni di euro per il restauro. Una decisione che non è piaciuta alla sinistra tedesca, che preferirebbe lasciare andare completamente in rovina l’area che celebrava il regime nazista, che ospitava i raduni oceanici di Hitler e che rappresenta uno dei luoghi simbolo del Terzo Reich. Tra le strutture che verranno resturate, la tribuna Zeppelin, dalla quale Hitler arringava le truppe e l’ex sala del congresso. Un complesso, immortalato dalle riprese della regista Leni Riefenstahl, che il film Il trionfo della volontà ha descritto con l’efficacia e la potenza visiva ancora oggi ineguagliata, tanto da venire considerato ancora oggi un punto di riferimento per i documentaristi e registi di spot pubblicitari. Il complesso di Norimberga, ormai in decomposizione, era stato concepito da Speer avendo come parametro la classica architettura romana. Una struttura composta da oltre ottanta campi di calcio regolamentari, stadi di marmo, viali sterminati e tribune da 400mila posti, che venne pesantemente danneggiata dai bombardamenti anglo-americani. Ora il sindaco di Norimberga, Ulrich Maly, esponente di spicco della sinistra bavarese, ha avviato il piano di risanamento, partendo da un dato turistico: «Duecentomila persone visitano il complesso ogni anno e se lo demolissimo ci attireremmo critiche», premettendo tuttavia in un’intervista a un quotidiano locale, che «il piano di restauro parte in nome della Memoria e non si intende in alcun modo abbellire il passato». Eppure ci sono in città, forze politiche che chiedono di lasciarlo andare in rovina. Come se distruggendo l’opera architettonica, si potesse mandare in malora anche quello che ha rappresentato.

 

Una scena del Trionfo della Volontà girata nel complesso di Norimberga

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