Ump, votare per decidere se rivotare……
La storia dell’Unione per un Movimento Popolare (Ump) francese sta finendo nel peggiore dei modi, come del resto si era capito già da alcuni mesi che sarebbe finita così. Il partito del centrodestra transalpino corre verso la scissione: nel pieno della battaglia per la presidenza della stessa Ump l’ex premier François Fillon ha annunciato la creazione di un nuovo gruppo parlamentare. Secondo quanto si è appreso in mattinata a pochi minuti dalla riunione dei suoi fedelissimi, Fillon ha annunciato la creazione di un suo gruppo parlamentare, che si chiama Rassemblement-Ump. Al tempo stesso l’ex primo ministro – che lunedì era stato ricevuto a pranzo dall’ex presidente Nicolas Sarkozy, chiamato da tutti a dirimere la questione – ha chiesto lo svolgimento di nuove elezioni interne all’Ump per la presidenza entro tre mesi, assicurando che il nuovo gruppo sarà sciolto non appena si andrà nuovamente a votare. Quindi, un passo non irreversibile per l’ex premier sconfitto dal rivale Jean François Copè al voto per la leadership del partito.
Dopo questo annuncio Nicolas Sarkozy è sceso in campo sul serio, usando anche i metodi poco ortodossi ma sbrigativi che gli erano familiari quando era all’Eliseo. Per sedare la crisi al vertice dell’Ump ha imposto ai due contendenti – François Fillon e Jean-François Copè – di incontrarsi subito, forse già nelle prossime ore. Secondo diverse fonti, Sarkozy durante una fitta serie di incontri e telefonate con i due nel corso della mattinata ha minacciato di pubblicare un comunicato se l’incontro nel frattempo non ci sarà stato. E nel comunicato si metterebbe in dubbio la loro capacità di uomini politici. Sarkozy ha chiesto di indire un referendum tra gli iscritti al partito per decidere se ripetere le primarie. Tutti gli osservatori ritengono che quanto stia accadendo sia il fisiologico risultato dell’onda lunga della bruciante sconfitta all’Eliseo. Il centrodestra francese adesso si sta autodelegittimando e screditando di fronte all’opinione pubblica francese,che non lo considera più un’opposizione credibile al presidente socialista François Hollande, che pure di danni ne sta facendo.
Prima di questa escalation l’ex presidente della Repubblica aveva agito con maggiore diplomazia: tornare a votare «per evitare l’acuirsi del conflitto»: ecco la soluzione di Nicolas Sarkozy per la faida infinita tra i due candidati-nemici per la presidenza dell’Ump. Individuato un po’ da tutti come l’ultima soluzione possibile per scongiurare la dissoluzione dell’Ump, lunedì Sarkozy aveva invitato a pranzo il suo ex premier, sconsigliandogli caldamente di far ricorso alla magistratura, poi ha espresso a lui – e in precedenza per telefono a Copè – il suo consiglio di tornare alle urne. Stavolta, possibilmente, in condizioni di trasparenza meno precarie di otto giorni fa. E in serata il principale esponente dei «fillonisti», Eric Ciotti, sembrava più possibilista: ha ammesso che «l’unico modo per lavare l’affronto», cioè il caos in cui è precipitato il partito, è proprio «di organizzare un nuovo scrutinio esemplare, che darà alla squadra eletta la sua legittimità e consentirà di ricostruire l’unità di tutta la nostra famiglia».
Neppure un padre fondatore dell’Ump come l’ex ministro Alain Juppè era riuscito a trovare una soluzione al conflitto tra l’ex segretario e l’ex primo ministro. Il presidente, muto dalla sconfitta alle presidenziali del 6 maggio, è dunque tornato quasi forzatamente in campo. Aveva detto ai suoi sostenitori di voler osservare la politica da fuori pur rimanendo «uno di voi», ma non è stato possibile. Al di là della possibilità di far tornare i 300.000 iscritti dell’Ump alle urne, il partito appare sfilacciato e sempre più spaccato in due. Senza contare che le casse sono esangui.