Tutti a destra, tutti a sinistra, tutti al centro
C’era un giochino stupido che si faceva da bambini sul pattino: tutti da un lato e poi tutti dall’altro. Inevitabilmente qualcuno cadeva in acqua e forse il gioco era una gara all’ultimo che rimaneva sulla barca. Ma per noi sconsiderati, il divertimento era cadere in acqua. Inevitabile il paragone con la straordinaria ascesa del berlusconismo e del suo recente declino. Quelli che dall’inizio sono saliti sulla sua splendida nave da crociera venivano dalle strade più disparate: professionisti, imprenditori, terze file della politica e sicuramente qualche avventuriero. In fin dei conti tutto quello che ti aspetteresti di trovare sul (piuttosto che “nel”) transatlantico. Poi, nel grande viaggio, sono stati imbarcati i passeggeri di seconda classe e – ovviamente – l’equipaggio, quelli cioè che avevano esperienza nautica, competenti macchinisti, lupi di mare, ma anche mozzi entusiasti del viaggio. Ma i clienti di prima classe hanno sempre guardato con sospetto se non disprezzo all’equipaggio e ai macchinisti. A loro andavano le cabine migliori, i posti a tavola col comandante. Poi la nave si inclina e via tutti a recuperare pellicce e gioielli e a litigare per arrivare primi alle scialuppe di salvataggio, dimentichi delle buone maniere e dei brindisi all’amicizia eterna. Da un anno a questa parte, assistiamo alla fuga poco dignitosa di Silviofili della prima ora, suoi avvocati, sicofanti e soubrette, veterani di cento altre crocerie. Molti già a sinistra, poi in prima fila a destra, ora, tutti al centro. Non è più dignitoso un bel tuffo?