Quelli che… noi mai a sinistra

15 Nov 2012 20:19 - di

Riaccendere la macchina organizzativa, mobilitare la base sul terrtorio, lanciare parole d’ordine chiare  («sempre con gli italiani. mai con la sinistra», per La Russa e Gasparri, «giocare per vincere» per Matteoli) per uscire dal guado della stagione dell’immobilismo dovuta all’appoggio al governo tecnico, che certo non ha riscaldato gli animi dei militanti e ha deluso l’elettorato del centrodestra. Questa la filosofia dei due eventi in calendario per domani organizzati dalle fondazioni che fanno capo agli ex ministri della Difesa e dei Trasporti impegnati nel cantiere delle primarie. Che si faranno e non sono appese al filo degli umori berlusconiani, come la stampa continua a scrivere sabotando qua e là gli sfoghi che escono da vertici e conciliaboli a porte chiuse.

Sempre con gli italiani
«La destra del Pdl per far rinascere il centrodestra. Sempre con gli italiani, mai con la sinistra» è il tema del convegno che si terrà a Milano nella piazza del palazzo della Regione. Un’intera giornata voluta da Italia Protagonista che si concluderà con l’intervento di Alfano, che ieri è tornato a dire no al Monti bis e a future ammucchiate. Non una riunione di componente o una prova di forza, ma un’occasione per dare nuova linfa al partito: dall’appuntamento meneghino uscirà la conferma della candidatura del segretario alle consultazioni popolari per la leadership. A Milano un centinaio tra amministratori locali e parlamentari che provengono dalle file di Alleanza nazionale e da quelle azzurre: da Giorgia Meloni a Fabrizio Cicchitto, da Maurizio Lupi a Fabio Rampelli. «Come sempre – ha sottolineato La Russa in conferenza stampa – continueremo a dare un contributo positivo al centrodestra. Può darsi che il Pdl cambi nome, ma per noi gli obiettivi sono sempre gli stessi, a cominciare da una politica pulita e fatta per passione». Si vogliono svolte «necessarie» alla ripartenza, compreso il cambio del nome e del simbolo se occorre.

Niente compromessi

L’importante è non abiurare alle idee forti ed evitare compromessi e ambigue alleanze. È  questo il paletto messo da chi nel Pdl ha le idee chiare sulle prospettive e non ha paura di disturbare il manovratore. Confermando l’appoggio ad Alfano, i dirigenti vicini a La Russa e Gasparri lo incalzano perché tenga fermo il timone sul no a Monti bis e al governo con la sinistra. «Abbiamo sempre interpretato con coerenza  la nostra presenza nel Pdl, proponendo sempre crescita e rinnovamento. Abbiamo vissuto il Pdl come nostra prima linea assumendocene la responsabilità – scandisce il presidente dei senatori pidiellini – l’importante è mantenere un percorso unitario nel centrodestra». Finché Alfano rappresenta la volontà di ripartenza, gli ex An (per usare una semplificazione giornalistica) ci saranno. E se le primarie non si faranno? «Nel caso spuntasse il voto anticipato e le primarie dovessero saltare, il Popolo della libertà – dice Gasparri – deve comunque mantenere la proposta di Alfano. Se poi compare Napoleone Bonaparte o persone speciali – aggiunge ironico – tutti le applaudiremo…».
Tra i promotori Massimo Corsaro, tra i primi a chiedere di staccare la spina al tecnoprofessore se non rivedrà la posizione sull’election day. Un’Italia che conti di più in Europa, la volontà di riaffermare il primato della politica sull’economia, la fredda valutazione dell’esperienza montiana, la coesione sociale: questi i principali temi sul tappeto.

Un movimento di popolo

In contemporanea, al Palaffari di Firenze, domani si danno appuntamento gli esponenti  della destra che fanno capo alla  “Fondazione della Libertà per il bene comune” presieduta da Altero Matteoli. Il convegno, che vedrà la partecipazione di decine e decine di dirigenti del Pdl, guarda alle prossime elezioni partendo dal presupposto che «alle politiche il Pdl giocherà per vincere» e che il partito non può frazionarsi per tornare a essere il grande movimento di popolo che è stato. È il messaggio dell’ex ministro, convinto che il centrosinistra, al di là della enorme campagna mediatica intorno alle primarie, non se la passi tanto meglio. La sfida è quella di recuperare con un progetto rinnovato l’elettorato deluso che si è rifugiato nell’astensionismo e di mettere la parola fine alle polemiche interne.

Proposte programmatiche

«In vista delle consultazione del Pdl – ha spiegato Maurizio Bianconi alla vigilia dell’appuntamento fiorentino – vogliamo dare avvio a questa grande stagione democratica. Quella di domani è una occasione per ritrovarsi e per tornare a essere il partito della maggioranza degli italiani che, com’è storicamente attestato, è sempre stata di centrodestra, in opposizione alle sinistre e ai poteri finanziari, desiderosa di privilegiare i valori della nostra identità nazionale: lavoro, impresa, casa, risparmio, coesione sociale, merito». Faremo riflessioni importanti – prosegue il vicepresidente dei deputati del Pdl – sull’imbroglio perpetrato per troppo tempo dal governo Monti. Per Domenico Nania la convention «sarà propizia per dare un contributo di idee per una grande rifondazione del Pdl a partire dalle primarie, da queste deve scaturire non solo il candidato premier ma anche una nuova proposta politica e programmatica da presentare agli elettori».

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