E il Pd inciampa sulla frase omofoba contro Vendola

2 Nov 2012 19:56 - di

Non c’è pace a sinistra, dove la polemica è all’ordine del giorno e anche per vicende poco eleganti. Il gruppo di Sinistra e Libertà dell’Emilia Romagna ha chiesto ieri le dimissioni di un assessore Pd del Comune di Ferrara, Luigi Marattin, che giovedì sera aveva pubblicato su Facebook un post definito «volgare e omofobo» nei confronti di Nichi Vendola.
“Ma va prosaicamente ad elargire il tuo orifizio anale in maniera totale e indiscriminata”, aveva scritto l’assessore del Pd. Che poi si era scusato. «Mi scuso sinceramente con il presidente Nichi Vendola e con chiunque abbia letto il mio post su Facebook come un’offesa di carattere personale o in qualche modo riferibile alla sfera sessuale, cosa che non era lontanamente nelle mie intenzioni». Il post era stato poi tolto dalla sua pagina del social network. Ma per Sel non basta. Netta la replica di Giovanni Paglia, coordinatore regionale Sel: «Un assessore, quando evidenzia tanto chiaramente la propria incapacità di aderire degnamente al proprio ruolo istituzionale, ha solo un modo per rendere credibili le proprie scuse. Dimettersi. Per questo torniamo oggi a ribadire a lui, al sindaco di Ferrara e al Pd la nostra richiesta». Sel sottolinea anche che Marattin – «professore universitario, dinamico e con la passione del social network» – è «renziano, of course». Ieri anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha ammesso che Luigi Marattin ha sbagliato. «È ovvio. Ha chiamato Nichi per scusarsi e lo ha detto pubblicamente», ha scritto su Twitter Renzi. Una presa di posizione è arrivata anche dal presidente della Regione Toscana. Enrico Rossi: «Chi parla male, pensa male, e vive male, dice Nanni Moretti», ha scritto su Facebook. «Beppe Grillo – ha affermato Rossi – scaglia una invettiva a sfondo sessuale contro una esponente del suo Movimento, rea di aver accettato un invito in Tv. Il “rottamatore" ferrarese Luigi Marattin fa lo stesso contro Nichi Vendola. Guarda caso nel mirino del loro linguaggio violento e senza rispetto finiscono donne e omosessuali». Secondo Rossi «bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!», ha scritto citando nuovamente Moretti. «Io credo – ha aggiunto – che l’Italia comincerà a uscire dai suoi guai quando riprenderà a usare un linguaggio civile. Cominciamo subito tutti noi su questa pagina».

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