CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

E cantavamo “anche se tutti, noi no…”

E cantavamo “anche se tutti, noi no…”

Politica - di Redazione - 17 Settembre 2012 alle 21:09

Purtroppo nessuno può far finta di cadere dalle nuvole e scoprire, solo oggi e con stupore, gli inauditi comportamenti che tanti, troppi, anche se non tutti, hanno tenuto non appena sono arrivati a occupare posti nelle istituzioni. Solo gli ipocriti e gli imbecilli si sono beati nel veder scoprire i fuscelli (belli grandi) negli occhi altrui pensando che nessuno vedesse le travi che si trovavano davvero ovunque. Una foresta di travi. In ogni gruppo, a ogni livello istituzionale, in ogni regione. Ammetterlo è difficilissimo, ma è necessario: anche chi non ha mai fatto nulla di censurabile non può dire che non sapesse. E non riguarda solo la Regione Lazio. Ci siamo consolati ripetendoci l’antico “anche se tutti noi no”, prima convinti che i sani fossero la maggioranza silenziosa o almeno meno nota, poi, alla fine, raccontando a noi stessi che uno può rimanere pulito anche se tutto intorno schizza il fango. E invece non è vero. E non è nemmeno possibile. E noi che siamo veramente in possesso delle capacità di discernere cosa accade davvero in politica e non abbiamo quindi la possibilità di farci prendere in giro da ciarlatani del rinnovamento web, o del largo ai giovani, o dei censori dell’ultim’ora, noi che sappiamo che i giornalisti scrivono per conto del padrone e che l’arma giudiziaria non è più innocente della forca e che spesso le rivoluzioni celano congiure di palazzo e che spesso quello che viene dopo è peggio di quello che c’era prima, ebbene noi, oggi più che mai, possiamo solo avere nostalgia. Nostalgia di come eravamo prima…

Non ci sono commenti, inizia una discussione

17 Settembre 2012 alle 21:09