Prima rata Imu: preoccupano le defezioni
Giornata “di passione”, ieri, per tutti coloro che hanno assolto l’onere del pagamento dell’Imu, l’imposta municipale unica, di cui scadevano i termini per il pagamento della prima rata. Un balzello, soprattutto quello che grava sulla prima abitazione, sul quale si sta coagulando sempre più un moto di protesta, da chi invita all’obiezione fiscale come hanno fatto domenica a Verona i sindaci della Lega riunitisi nel “No Imu day”, a chi invita ad aspettare ancora per pagarla. Una protesta palpabile per chi ieri a Roma si fosse avventurato nei dintorni di piazza del Gesù, dove decine e decine di manifestanti si sono radunate davanti alla sede dell’Abi, un corteo spontaneo diretto a Piazza Santissimi Apostoli, davanti alla sede della prefettura, che ha bloccato il traffico per ore. Molti di loro erano esponenti dei Movimenti per il diritto all’abitare, ed hanno protestato contro l’Imu e contro lo «strapotere delle banche e delle finanza sulle nostre vite». La nuova tassa – che il Pdl si è speso per renderla una tantum almeno sulla prima casa – continua a rappresentare una “ferita” per il bilancio familiare. Si tratta di un’imposta che dovrebbe sostenere le casse dello Stato e dei Comuni complessivamente per 21,4 miliardi. Ma l’incertezza è d’obbligo, visti i dati che arrivano dai Caf. Il 40% dei contribuenti potrebbe non rispettare la prima rata e il mancato gettito per Stato e Comuni potrebbe essere compreso fra i 2 e gli 8 miliardi di euro, secondo la segnalazione arrivata dai 900 Caf di Unimpresa secondo cui, fra questi, il 25% dei contribuenti non intende pagarla nemmeno al saldo finale di dicembre. Per il momento, la scadenza di ieri è stata seguita solo da 3 proprietari su 5. Chi non rispetterà le scadenze ha dichiarato di avere problemi di liquidità e indica l’aumento degli importi rispetto alla vecchia Ici come causa del ritardo o mancato pagamento. Domenica a Verona al “No Imu day” della Lega Roberto Maroni ha delineato le linee guida della futura “guerra istituzionale” del Carroccio. «È la protesta dei sindaci e dei cittadini contro una tassa ingiusta, ma la protesta non finisce qui: continuerà e diverrà forte in autunno quando i nostri sindaci violeranno il Patto di Stabilità».
Intanto arrivano altri dati significativi dai Centri di Assistenza Fiscale dove si sono svolte migliaia di pratiche. Mancherebbero però all’appello almeno il 6-7% dei contribuenti ma da oggi si potrà pagare con le mini-sanzioni del cosiddetto “ravvedimento operoso”. I Caf fanno i conti: degli oltre 15 milioni di italiani che fanno il 730 avvalendosi della loro assistenza il 75% doveva pagare anche l’Imu. «Secondo le nostre stime il 68-69% ha pagato la tassa», riferisce il coordinatore nazionale della Consulta dei Caf. A conti fatti, mancherebbero dunque circa un milione di pratiche, alle quali vanno aggiunte quelle gestite dai commercialisti e quelle di coloro che invece hanno fatto tutto per conto loro.
Cifre non irrilevanti ma più o meno fisiologiche considerato che si può continuare a pagare anche nei prossimi giorni con un piccolo aggravio. Chi paga da oggi, attraverso il ravvedimento, dovrà infatti versare lo 0,2% in più al giorno se paga entro 14 giorni. Dal quindicesimo giorno in poi fino al trentesimo giorno di ritardo la sanzione sale al 3%, mentre successivamente si paga il 3,75%. In tutti i casi si debbono pagare anche gli interessi, calcolati sui ciascun giorno di ritardo, con tasso annuale al 2,5% Nel giorno della scadenza ha regnato «il caos tra i contribuenti italiani», ha denunciato il Codacons riferendo di aver ricevuto «centinaia di segnalazioni da parte dei cittadini». Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha chiesto dunque «di prorogare i termini per il versamento dell’imposta, venendo incontro alle esigenze dei cittadini». Per un’altra associazione dei consumatori, Federcontribuenti, «dalle segnalazioni arrivate l’Imu passerà alla storia come la tassa più evasa». L’esborso è pesante per i contribuenti. Durante i conteggi nei Caf Unimpresa, sono stati rilevati incrementi dell’Imu rispetto all’Ici particolarmente significativi per quanto riguarda i terreni agricoli (+65%). Quanto alle abitazioni, il nervo scoperto è rappresentato dal ritorno delle prime case nel recinto dell’imposta municipale, nota Unimpresa. Particolari critiche, poi, riguardano anche le seconde a abitazioni: con l’Ici era prevista una modulazione delle aliquote sulla base dell’effettivo utilizzo (più alta per gli immobili liberi e più contenuta per quelli posti in locazione); l’Imu ha introdotto una equiparazione che non risulta di immediata accettazione fra i contribuenti. Il gettito complessivo è stimato in 21,4 miliardi di euro e il “buco’” nei conti, proiettando le percentuali del sondaggio sui mancati versamenti, potrebbe oscillare da un minimo di 2,1 miliardi a 8,5 miliardi.
Ieri il caos ha regnato sovrano tra i contribuenti italiani, ha deniunciato il Codacons, che ha chiesto al governo «di prorogare i termini per il versamento dell’imposta, venendo incontro alle esigenze dei cittadini». Tra gli altri, a pagare ieri, si è recata a anche Alessandra Mussolini, che pure non ha mai nascosto la sua crociata anti-Imu. «L’Imu resta una tassa profondamente iniqua. Io l’ho pagata, per forza: sono una che ha il terrore di Equitalia, quindi alla fine prendo e pago». La parlamentare del Pdl ha dichiarato di essersi «arresa». «Del resto non si può non fare diversamente, non ci danno gli strumenti. Alla fine cosa devi fare? Paghi…».