Dalla parte di chi specula o di chi produce?
La politica riguarda la vita di tutti e quindi non può essere complicata. Internet ha creato un’illusione di conoscenza che ha riempito i cervelli di informazioni parziali e impedisce di avere una visione chiara e semplice delle cose. Così è stato facile convincere gli italiani che i responsabili della crisi fossero i politici e non chi ha inventato i prodotti finanziari che hanno intossicato l’economia mondiale. Rimettere indietro le lancette è impossibile. I milioni di italiani convertiti a questa superstizione non è più possibile recuperarli, anche se qualcuno sembra tentato da listoni più grillini di grillo. Ma ai rimanenti italiani abbiamo ancora la possibilità e il dovere di dire le cose con chiarezza. Lavoratori, imprenditori, commercianti, producono ricchezza e risparmiano, investono, comprano, creando crescita e benessere diffuso. C’è poi chi prende quei risparmi, li investe in operazioni senza scrupoli e trattiene vantaggiosi interessi. E usa poi quei soldi per innalzare e deprimere artificialmente le economie nazionali e rendere più convenienti i propri investimenti. E quando tutto va male brucia le risorse dei risparmiatori e mette al sicuro i propri interessi. Per poi tornare nei Paesi che ha devastato e comprare tutto al ribasso. Non si può stare contemporaneamente con chi produce e con chi specula. E non si può tutelare chi produce e risparmia accettando le imposizioni di chi specula. E non si può tutelare chi produce e chi risparmia governando con chi tutela chi specula.