A proposito delle polemiche sul 2 giugno…
Scemate le polemiche sulla parata del 2 giugno e sulla visita del Papa a Milano, che si sono celebrate comunque, anche a giorni di distanza continua a risuonare l’incomprensibile tesi secondo la quale i due eventi andavano annullati. Perché? La sfilata militare, secondo buona parte della sinistra, nonché di leghisti, grillini e dipietristi, andava evitata «per rispetto ai terremotati dell’Emilia». Perché gli emiliani dovessero sentirsi offesi dalle celebrazioni per la Repubblica non è chiaro. Almeno quanto non è chiaro perché nessuno abbia obiettato per gli stessi motivi alle celebrazioni del 25 aprile e del Primo Maggio (o del successivo 2 giugno) quando a restare sotto le macerie furono più di trecento aquilani il 6 aprile di tre anni fa. I grillini, sempre attenti alle spese, hanno sostenuto che bisognava usare i soldi della parata per i terremotati. Chiunque abbia mai organizzato qualcosa sa che se l’annulli due giorni prima non recuperi un euro, perché hai già pagato tutto in anticipo. Ma la stessa baggianata era addotta dagli stessi “amici degli insetti” per far saltare il Forum della Famiglia a Milano costato, dicono gli esperti blogghisti, tredici milioni. Per fortuna l’evento ha accolto un milione di partecipanti, il che, se hanno speso venti euro a testa in tre giorni, ha creato un indotto di venti milioni e quindi sette milioni di profitto. Si chiamano “investimenti”. E poi ci chiediamo cosa succederà all’economia italiana se vince Grillo.