Torna Carosello, i ministri tecnici al posto di Calindri
Nei tormentoni televisivi, che fanno la fortuna di chi la dice più grossa, comincia a imperversare una nuova parolina magica: “cronoprogramma”. Ma sì, proprio perché siamo nel pieno della stagione ciclistica, a metà tra Giro e Tour, dove le gare a cronometro sono di grande attrazione, quella parolina magica serve a modernizzare le uscite pubblicitarie del governo tecnico. Il Salva-Italia e il Cresci-Italia non hanno più charme e se associati con l’ultima invenzione montiana (il Cresci-Europa) si trasformano addirittura in una barzelletta. Meglio metterci una pietra sopra, le cose vanno male di per sé, gli autogol vanno evitati. Bisogna voltare pagina con un’espressione meno datata, che serva a rendere meno dolorosa la revisione della spesa. Ecco, dunque, il “cronoprogramma”, come lo chiamano i professori-ministri e il commissario Enrico Bondi dall’alto del loro sapere e delle loro cattedre. Non importa se, dopo le attese create dall’uscita di Giarda, i tagli si sono rivelati un intervento piccolo piccolo. La parola “cronoprogramma”, secondo l’uso comune, fa pensare a realizzazioni importanti da effettuare in tempi brevi. Ci azzecca poco o niente, quindi, con una spending review generica e dal profilo molto basso. Guai però a dirlo, i professoroni potrebbero metterti in castigo dietro la lavagna. E allora, vai con il nuovo spot pubblicitario. Ci avranno pure stangato con le tasse, ci avranno anche costretto a pagare l’Imu ma almeno ci hanno restituito il vecchio Carosello. E subito dopo, tutti a letto.