Monti insegna, Bersani impara e Hollande copia: siate sobri se potete
Al Pd e ai giornali nostrani è bastata questa immagine per gioire e gridare «François uno di noi»: Hollande ha risalito tutti gli Champs-Élysées sulla Citroen decappottabile sotto una pioggia a dirotto. Poi, completamente zuppo, è rimasto a lungo sull’attenti all’Arco di Trionfo. Eroico e soprattutto sobrio, proprio come Monti. Del resto anche Pierre Moscovici, suo braccio destro, aveva annunciato lo stile del neopresidente francese: «Sobrio, ma non chiuso». Quella parolina magica, la “sobrietà", torna prepotentemente di moda nel momento più difficile per Monti, quando i sondaggi lo danno in caduta libera. Serve a marcare la differenza col passato e a dargli una medaglietta per il presente. Serve al Pd, fintamente sobrio quando si parla del governo e palesemente poco sobrio quando attacca il centrodestra. Serve a Bersani per dimostrare di essere fatto di un’altra pasta rispetto al Grillo ululante. Le etichette usate dal centrosinistra hanno sempre una ragione. La Merkel serviva in chiave anti-Berlusconi e quindi era brava, com’era bravo Sarkozy, nonostante i due non fossero di sinistra. Alle elezioni, però, il Pd “tifava” per gli avversari di Angela e Nicolas, e quindi i due erano diventati brutti e cattivi. Ora Hollande deve trovare un’intesa con la Merkel, la “nemica”. Ecco che la Cancelliera non è più l’artefice del rigore, ma la “dama dell’austerity”. E Hollande – se si accorda con la Merkel – non è un “traditore del popolo” che ha votato per lui in chiave anti-tedesca, ma “l’alfiere del rilancio”. La strategia è sempre la stessa, salvarsi per il rotto della cuffia, né più né meno come si fa con Monti. Che – dicono nel Pd – stangherà pure gli italiani con le tasse, ma un pregio ce l’ha: è sobrio. Proprio come Bersani. Proprio come Hollande. Dal “niente sesso siamo inglesi” al “niente politica siamo sobri”.