La “partecipazione” dei lavoratori a un passo dal traguardo storico

10 Mag 2012 20:38 - di

Il tratto finale della strada, il più difficile, è ancora da percorrere, ma il grosso è fatto e una svolta “storica” è a portata di mano per il Pdl. La battaglia sulla partecipazione dei lavoratori all’amministrazione e agli utili dell’impresa, patrimonio della destra politica e sindacale, è quasi vinta, grazie al lavoro del relatore del Pdl al ddl Lavoro, Maurizio Castro, riuscito nell’impresa di coinvolgere il suo collega del Pd, Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro, in un’operazione di lifting del disegno di legge firmato dalla Fornero. Il pacchetto  Treu-Castro andrà al voto martedì sera, ma l’altro scoglio, prima del voto, è il parere della commissione Bilancio sulla copertura finanziaria di tutte queste proposte di modifica, oltre che il parere del governo, determinante.

La partecipazione agli utili
L’emendamento di Castro e Treu prevede che il governo entro nove mesi il governo emani uno o più decreti legislativi, «finalizzati a favorire le forme di coinvolgimento dei lavoratori nell’impresa, attivate attraverso la stipulazione di un contratto collettivo aziendale e individuale». La legge dovrà prevedere «l’istituzione di organismi congiunti, paritetici o comunque misti» tra azienda e lavoratori. Tra le competenze «il controllo e la partecipazione in materie come la sicurezza, la salute, l’organizzazione del lavoro, la formazione professionale, la promozione di una situazione di pari opportunità». Ma anche «le forme di remunerazione collegate al risultato, i servizi sociali destinati ai lavoratori e alle loro famiglie, le forme di welfare aziendale e ogni altra materia attinente alla responsabilità sociale dell’impresa». I lavoratori parteciperanno anche al «controllo sull’andamento o su determinate scelte di gestione aziendale» attraverso la partecipazione dei loro rappresentati negli organi di sorveglianza. Si prevede infine la «partecipazione di lavoratori agli utili e al capitale dell’impresa e la partecipazione dei lavoratori all’attuazione e alla realizzazione dei piani industriali.

Tante altre proposte
Sono tante le proposte di modifica del tandem Castro-Treu, tra cui alcune relative al tema dei precari. In primis, si accorciano le pause fra un contratto a tempo e l’altro. La legge prevede che «qualora il lavoratore venga riassunto a termine entro un periodo di 10 giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata fino a 6 mesi, ovvero 20 giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata superiore, il secondo contratto si considera a tempo indeterminato». La riforma innalza i paletti a 60 e 90 giorni ma con l’emendamento la pausa si accorcia di nuovo a 20 e 30 giorni. Altra novità: arriva una sorta di «salario base» per i co.co.pro e un assegno di disoccupazione. In più, tra gli emendamenti dei relatori, ce n’è uno che rafforza l’attuale una tantum per i parasubordinati. Si puntava ad una mini-Aspi ma al momento non è possibile. Si parte con una fase sperimentale di 3 anni: ad esempio se si lavora 6 mesi come co.co.pro si prenderanno circa 6mila euro. Ed ancora. Arriva il tetto che mette al sicuro dalle false partite Iva: il limite minimo viene fissato a 18.000 euro di reddito lordo annuo. Sull’articolo 18, invece, arriva la norma antifrode, quella cioè che evita il blocco dell’efficacia del licenziamento disciplinare e quindi del ruolo della conciliazione. Se il lavoratore è un po’ biricchino e si mette in malattia rischia di bloccare tutto» dice Treu. Il testo prevede che il licenziamento abbia efficacia dalla comunicazione, salvo i casi di maternità e infortuni sul lavoro.

La soddisfazione del Pdl
«Registro con soddisfazione l’accettazione di molte delle nostre proposte, che cambiano in positivo il testo del ddl soprattutto in materia di flessibilità in entrata», dice il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. Sul fronte sindacale, il segretario dell’Ugl Giovanni Centrella, a proposito del profilo bipartisan dell’emendamento sulla partecipazione, dice che è «sempre bello sentire pronunciare dalla bocca degli altri la tua verità».

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