Bersani: con Sel e Idv botte piena. Casini farà la moglie ubriaca?
Non è – come D’Alema – l’uomo delle raffinatezze strategiche e nemmeno ha l’inventiva di Veltroni. Ha piuttosto la certezza dell’ovvio. Quindi è difficile che le iniziative di Bersani possano sorprendere. Dato che ama citare proverbi e detti popolari per esplicitare il suo pensiero, la campagna estiva del Pd potrebbe avere il nome in codice di “Botte piena e moglie ubriaca”. La botte è la riedizione dell’alleanza con Idv e Sel che ha permesso ai democratici di farsi trainare verso buoni risultati nelle ultime amministrative. Certo, sia Vendola che Di Pietro oggi rivendicano a giusto titolo una modifica degli assetti di potere, perché senza di loro Bersani era perso. Ma una cospicua copertura “a sinistra” non basta al Pd per assicurarsi una decorosa maggioranza. Bersani pensa quindi di inglobare anche l’Udc (in salsa margherita) per ricostituire una sorta di “arco costituzionale” in stile Ulivo, che ingloba tutti (magari anche la Lega, come nel ’96). Un papocchio da governi tecnici anni ’90, insomma, sul quale Bersani mette una sola ipoteca e cioè la premiership per se stesso. La domanda è: ci sta Casini a fare la “moglie ubriaca”? Farebbe il contraltare di Vendola a destra in un governo in cui il Pd occupa il centro? E se sì a che pro? Pensa che Bersani gli assicurerebbe un’alternanza a palazzo Chigi? O gli ha già promesso (come dicono i suoi oppositori interni) il Quirinale? In un mondo normale, per non regalare il governo ai post-comunisti, si riformerebbe la Casa delle Libertà. Prima dell’estate – anche sulle colonne del nostro giornale – esponenti di primo livello dell’Udc annunciavano che un passo indietro di Berlusconi avrebbe rinsaldato il centrodestra. Dopo il passo indietro, invece, è arrivato Monti.