Un governo in Braga di tela
Se avete un amico che fa di cognome Monti, se un tal Riccardi è un vostro lontano cugino, se il vostro compagno di banco alle elementari era un certo Passera, allora tenete le orecchie aperte e avvisate i fortunati: con l’aria che tira ci vuole un attimo a essere catapultati nella stanza dei bottoni. Il giorno prima fai, mettiamo, il tranviere e il giorno dopo guidi il governo: del resto sempre di tecnici si parla. O forse, data la situazione disastrosa della nazione, Monti ha deciso di farci ridere per non farci piangere, inscenando dal nulla la gag del Braga misterioso. Braga è infatti il cognome del nuovo sottosegretario alle Politiche agricole. Quanto al nome, ci stanno lavorando. Sarà Francesco. Anzi no: Franco. Quest’ultimo insegna Tecnica della Costruzione alla Sapienza, l’altro è docente all’università di Guelph, in Canada, e incaricato alla Cattolica. Al ministero viene destinato Francesco, disturbato nel suo soggiorno nordamericano. Di lui parlano i primi comunicati, con lui si congratulano i ministri. Ma è un errore di persona, il sottosegretario è l’altro. Forse. Mentre si chiarisce l’arcano, provate a chiudere gli occhi e a immaginare una situazione simile sotto Berlusconi, con tutto il contorno di indignazione mediatica e accuse di “cialtronaggine”, “impreparazione”, “dilettantismo”. Ora riapriteli, guardatevi intorno. Bisogna vigilare. Da qui a qualche giorno, infatti, potremmo ritrovarci il filosofo Emanuele Severino alla Giustizia, al posto di Paola. E magari al Viminale un giorno spunterà Rosanna Cancellieri al posto di Anna Maria. Qualche imbarazzo potrebbe arrivare da Giuliano Ferrara qualora fosse confuso con il sottosegretario agli Interni Giovanni. E che dire se Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, venisse confuso con Alessandro, ex ad di Unicredit? Qualcuno, in quel caso, potrebbe pensare che questo è il governo delle banche. Ops…