Quelli che hanno voluto la bicicletta
Il proverbio è in tema natalizio. Quanti bambini hanno voluto il mezzo di trasporto in regalo e solo dopo hanno scoperto quanto fosse faticoso farlo andare! Poi il papà gli ha tolto le rotelle ed è finita in lacrime. Certo, dopo parecchi mesi alcuni di quei bambini hanno conosciuto l’ebrezza della velocità e un senso di indipendenza. Altri sono finiti contro un muro, ma subito prima avevano avuto un brivido di libertà. Assodato che chi credeva che la crisi fosse colpa di Berlusconi era un cretino (o un bugiardo), adesso c’è Monti e bisogna vedere come passare la nottata. A un mese dal salvataggio non richiesto da parte di San Giorgio da Napoli, la situazione è chiara: le riforme non le vuole fare nessuno nemmeno col governo tecnico; alla fine la soluzione è più tasse per tutti; la filastrocca della Casta e dell’antipolitica era uno specchietto per accecare e non far vedere gli italiani oltre il proprio naso. C’è chi frena sulle liberalizzazioni e i giornali delle lobby gridano al trionfo delle lobby (straordinari paradossi italici). Sul cosiddetto “mercato del lavoro” (che espressione oscena) l’accordo non si troverà mai, perché il Pd non può perdere la Cgil e la Cgil non può perdere le sue rendite di posizione. Alla fine è tutta una storia di “rendite di posizione”: chi ce l’ha non vuole mollare e cerca di distrarre gli astanti indicandogli quelle che ha il suo vicino. In Italia ci sono categorie, gruppi, blocchi sociali, settori, componenti… Mancano solo due cose: uno Stato e un popolo.