Meno male che c’è la politica

13 Dic 2011 21:05 - di

Einfine la manovra, che tutti volevano ma nessuno aveva il coraggio di fare, andrà in porto. Una manovra che tutti avrebbero fatto meglio di chi la stava facendo e che – infine – si era universalmente deciso che dovessero fare persone avulse al Parlamento e alla politica, perché era assodato che “politico” significasse “incompetente” e parlamentare “incompetente parassita”. Se si dà credito ai sondaggi, sembra che due settimane siano bastate per far capire agli italiani – o almeno a una parte – che la medicina miracolosa regalategli dal saggio Napolitano era più amara del previsto e dagli esiti non proprio garantiti. I tecnici si sono dimostrati tutt’altro che più equilibrati – anche dal punto di vista “emotivo”, vedi crisi di pianto ecc. – più scevri da conflitti di interesse e soprattutto più capaci. La prima versione della Manovra sembrava uscita dall’incubo di un serial killer psicotico. E anche poco istruito (almeno in aritmetica). Le coperture erano tutt’altro che certe, i tagli inoperabili o dalle conseguenze imprevedibili, gli incentivi allo sviluppo inesistenti. Gli odiati politici ci hanno messo mano, anche se inizialmente snobbati dal Professore, che aveva preferito come interlocutori altri leader europei e la stampa estera. Ora la Manovra va meglio? Limitiamoci a dire che forse farà un po’ meno male. E forse si limiterà al male strettamente necessario. Il politico sarà un parassita, ma almeno ha il problema del giudizio popolare e procede con maggiore cautela.

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