Il Pd e il Pdl in recupero: ecco perché
Secondo l’istituto Crespi, il sostegno al governo Monti paga. E sarebbe per questo che il Pd e il Pdl risultano in lievissimo recupero (1,6 e 1%) e la Lega in calo (-0,3). I numeri sono numeri, ma le persone avvedute sanno trattare i sondaggi con accortezza. I momenti di grande incertezza non sono adatti ai rilevamenti, perché l’opinione pubblica è più volatile. Peggio se il futuro è incerto e i cittadini si sentono in pericolo. Il margine d’errore canonico è inoltre del 3%. Facendo delle considerazioni logiche, si può immaginare che il Pdl stia progressivamente recuperando i suoi elettori disillusi e disorientati dalla potente campagna di delegittimazione del passato governo. Un mese è stato sufficiente a capire che la crisi non era colpa di Mr.B e che un certo grado di persecuzione nei suoi confronti era reale. I consensi del Pd risalgono perché è un partito nato per governare e all’opposizione perde seguito. La Lega scende perché sta prendendo la rincorsa. Alza i toni e quindi allontana il voto d’opinione, ma la sua mira è prosciugare il Pdl al Nord. Il Terzo Polo dovrebbe essere al massimo, perché l’operazione “via Silvio dentro Monti” è stato il suo grande successo (anche se gestito da Napolitano). Eppure variazioni non ce ne sono. Infine i grillini stanno scomparendo. Sorprendente la non crescita del partito degli astenuti, che si aggira sempre intorno al 20%. Gli indecisi, grandi protagonisti della democrazia, sono il solito 14% circa. Con i maggiori partiti che oscillano tra il 26 e il 28 per cento, sono loro che decidono alla fine chi governa…