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C’era una volta il Minculpop

C’era una volta il Minculpop

Politica - di Redazione - 27 Dicembre 2011 alle 20:17

Molti politici improvvisati, giornalisti presuntuosi e – notoriamente – i tecnici, sono convinti che il popolo è costituito principalmente da psicolabili, imbecilli e creduloni. Il defunto Giorgio Bocca, assieme al suo sodale Umberto Eco, all’indomani della prima vittoria dell’omino di Arcore scrissero fiumi di fuoco e inchiostro definendo gli italiani “immaturi” per la democrazia. Si tratta dello stesso cretinismo che ha portato di recente sedicenti intellettuali ad esprimere sconcerto per i risultati delle prime elezioni democratiche nei Paesi arabi e islamici. Ma come? – scrivevano alcuni – noi regaliamo la democrazia agli iracheni al costo di soli due milioni di vite di loro connazionali e loro danno il sessanta per cento dei voti agli sciiti filoiraniani? Visto che il sessanta per cento dei votanti è sciita, è quello che succede… Così gli italiani sono maturi se votano quello che piace a Eco e immaturi se non interpretano a puntino i suoi desideri. Non c’è quindi da stupirsi se Napolitano, Monti e i suoi assistenti di cattedra e la redazione unica del Repubblichiere della sera siano convinti che per intruppare gli italioti bastino proclami quotidiani ben fatti. Pensavano che bastasse chiamare la manovra “salva-Italia” e tutti si sarebbero sentiti “salvati”. Che bastasse dire che parte la “fase due” per convincere tutti che c’era stata una “fase uno” che aveva già ottenuto i risultati. D’altronde avevano avuto prova che bastasse rincoglionire gli italici bombardandoli ogni giorno con le cifre dello spread per fargli dimenticare che Berlusconi l’avevano votato loro…

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27 Dicembre 2011 alle 20:17