Ponte abolito e Silvio a casa che bufale!

28 Ott 2011 19:59 - di

I media italiani hanno dato ieri una grande prova di giornalismo. Non è una battuta ironica: la grande abilità del cronista – che deve indirizzare l’opinione pubblica pur raccontando gli stessi fatti degli altri – è quella di non dire la verità senza però scrivere il falso. Primo esercizio: “Il governo rinuncia al ponte sullo Stretto”. Dopo tutti gli investimenti economici e di immagine, sarebbe una debacle. Ma non è esattamente vero. Mercoledì alla Camera – come raccontato solo dal Secolo – temendo di non avere i numeri, il viceministro Misiti chiede la riformulazione di una mozione dell’Idv che chiede al governo di rinunciare alla costruzione del Ponte e al rifiuto del proponente si impapocchia e dichiara “parere favorevole”. La maggioranza si astiene, la mozione passa. Quindi: è vero che un rappresentante del governo si è dichiarato favorevole a un documento che propone l’abolizione dell’opera; non è assolutamente vero che questo avverrà. Secondo esercizio. Mentre B. ottiene una vittoria raccogliendo apprezzamenti per la “lettera all’Europa”, un’agenzia annuncia che c’è un’altra lettera che chiede a B. di dare le dimissioni. Parte la caccia agli autori. Scajola? Pisanu? Dicono che non c’entrano. Ma la lettera chi l’ha vista? “Abbiamo il testo” conferma l’agenzia. Ma le firme? Non ci sono. E chi doveva firmarla? Parlamentari del Pdl, ovviamente. Quindi la notizia è: mentre B. ottiene il consenso daEuropa e Confindustria, i suoi potrebbero far cadere il governo. Ma proprio ora? Proprio nel momento in cui finalmente B. ha portato a casa un risultato. Il mistero s’infittisce e così gli articoli e i commenti. Una non-notizia diventa la notizia del giorno – sostituendosi alle notizie – e per molti giorni. Imparato la lezione?

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