Il Cav? Meglio politico che comunicatore
Per anni si è detto che Berlusconi era migliore come comunicatore che come politico. Anzi, che era un genio della comunicazione e che per questo aveva sempre vinto. Ieri, alla Camera – dove oggi si gioca la sopravvivenza quotidiana del Governo – ha ammesso di aver fatto ultimamente qualche errore di comunicazione. Poi – se si crede alle agenzie – avrebbe dato dei consigli in materia ai deputati. Per fortuna aveva già espresso le sue considerazioni politiche e, nel raffronto, possiamo oggi dire che ci eravamo sbagliati, perché Berlusconi è molto più bravo come politico che come comunicatore. Politicamente ha sottolineato che le opposizioni faranno di tutto per provocare qualche altro incidente alla Camera, ma che se questo non succede entro gennaio salta il loro piano di arrivare a elezioni anticipate. Perché le elezioni si fanno a maggio o giugno, e se salta la primavera del 2012 arriviamo per forza fino al 2013. Ha anche detto che malgrado tutto bisogna tenere la porta aperta all’Udc, perché il Terzo polo è una bufala e Casini non potrà fare alleanze con la sinistra. Sul versante comunicazione convince meno: i giornali a lui vicini sono i campioni dell’anticasta e spingono i nostri elettori all’astensionismo e al disimpegno; il governo dà segnali contraddittori su ogni provvedimento, anticipando posizioni che poi smentisce e avviando provvedimenti che poi ritira; in tv ci vanno sempre i soliti – a polemizzare anziché proporre – e non sanno dare risposte semplici alle domande che pone la gente. Forse perché “la gente” non la frequentano. Alfano era bravo invece. Ma ora fa un altro lavoro.