Contestatori alfabetizzati cercasi

13 Ott 2011 18:53 - di

Bisogna dare ragione a D’Alema quando, dinanzi alle contestazioni dei sedicenti indignati a Wall Street, traccia un impietoso parallelo con i loro scimmiottatori italioti. Dice Baffetto che i contestatori yankee almeno capiscono che gli speculatori oggi sono i guastatori e i governi quelli che, se sostenuti dai popoli, possono fare argine. I casinistas italiani invece – come dimostra la gazzarra di ieri nei dintorni della sede di Bankitalia – oltre a essere in malafede, non capiscono un proverbiale tubo. Così, da un lato si riempiono la bocca (e i blog) di scempiaggini anti-casta e sognano un’Italia governata da banchieri bancarottieri, padroncini delle ferriere e parrucconi dell’Alta Finanza. Dall’altra, per non essere da meno degli amerikani, si fanno la loro protesta paesana contro… la Banca nazionale! Con tanto di cartelli contro il debito. Ma che c’entra Bankitalia col debito? Il debito l’hanno fatto i governi del Caf e peggio ancora Amato e Prodi. Che c’entrano gli istituti di credito – che detengono i risparmi delle famiglie – con le centrali speculative, con le agenzie di rating e con la Lehman Brothers? Possibile che in Italia in piazza non ci scendano che casinisti e utili idioti? Eppure da contestare ci sarebbe molto. Possibile che il massimo che si riesca a fare nel Belpaese è ripetere, sbagliando accenti, quello che si vede fare ad altri in televisione? Non dico che ci voglia una laurea in economia per scendere in piazza, ma almeno compratevi la Garzantina.

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