Con Clooney no bunga bunga, sì party…

6 Ott 2011 20:31 - di

Metti una sera a cena a casa di Berlusconi, metti come ospite d’onore George Clooney, un grande “amatore”, il re del gossip, l’uomo che ha conquistato (per un po’) il cuore della nostra Elisabetta Canalis. Che ti aspetti? Una serata folle, di quelle indimenticabili, champagne a fiumi, belle donne, musica soffusa, lustrini e tacchi a spillo. Macché, si è parlato di Darfur, con tanto di beffa per i giornali rosa, per i cacciatori di foto compromettenti e magari per qualche magistrato pronto ad aprire un altro fascicolo sul premier.
«Sono stato una sera da Silvio Berlusconi ed è stata una delle serate più sbalorditive della mia vita», ha confessato infatti George Clooney, divertito e sorridente, raccontando del suo incontro con il presidente del Consiglio italiano, in un’intervista a Rick Stengel nelle “10 domande del Time. «Non era una festa bunga bunga», ha precisato l’attore e regista americano, strappando risate alla platea che lo stava ascoltando. Nel marzo scorso Clooney era stato chiamato dalla difesa di Berlusconi sul caso Ruby: «Dissi loro: se volete verrò a testimoniare, anche perché non ero al party dove si dice che fossi. Non ero a uno dei suoi party bunga bunga», ha ricordato la star di Hollywood. Nella serata in questione, invece, Clooney era andato a parlare del Darfur, spiegando a Berlusconi che «ci servivano solo tre elicotteri», racconta lo stesso divo, messaggero di pace dell’Onu per il paese africano e da anni impegnato per quella martoriata regione del Sudan. È stata «una conversazione incredibile», confessa. Poi, la serata è diventata «molto diversa da quella che si poteva immaginare»: Berlusconi «mi ha mostrato la sua stanza da letto, con il letto che gli ha regalato Putin». Una serata sbalorditiva, dunque, dove – conclude George – «ci sono stati tanti scherzi in così poco tempo». Di sesso neppure l’ombra, nonostante il letto di Putin, nella cena delle beffe. No bunga bunga, sì party, dunque. Perfino se arriva George.

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