«Adesso alle tessere bisogna affiancare le idee e i valori»

27 Ott 2011 20:27 - di

Ieri ne ha discusso insieme ad Angelino Alfano alla Domus Mariae di palazzo Carpegna, a Roma, durante un incontro per presentare le linee programmatiche del Congresso nazionale del partito. Ma Maurizio Gasparri al futuro del Pdl ci sta pensando già da un po’. E, dice, i numeri sono importanti, ma alla quantità dobbiamo affiancare la qualità. Valori, quindi. Programmi. Scelte di campo. E poi anche tessere, certo. Se poi qualcuno si lamenta di un Pdl trasformato nel “partito delle tessere”, allora, sbotta Gasparri, vuol dire che quel qualcuno non è mai contento…

Allora, Gasparri, l’incontro con Alfano sembra un tappa ulteriore di avvicinamento al congresso che apre la fase nuova del Pdl…

Quello con Alfano è stato un incontro fra i tanti in cui abbiamo gettato le basi per la fase congressuale. Perché ora è giunto il momento di affrontare i contenuti oltre che i numeri.

Cioè?

Bisogna ribadire la validità del progetto Pdl, il senso di certe scelte valoriali. Spiegare perché ci si deve iscivere a questo partito anziché ad altri. E come stiamo fronteggiando una fase economica impegnativa a livello non solo italiano, ma europeo e mondiale.

Ha parlato di scelta valoriale: a quali valori fa riferimento, di preciso?

Penso alle risposte che dobbiamo dare al mondo cattolico, ad esempio. Ai temi della sicurezza, dell’identità nazionale, della famiglia. Insomma, servono idee e tesi, non solo meri numeri, che pure sono importanti…

A proposito: come va il tesseramento?

Credo che ci darà risultati molto significativi anche in termini quantitativi.

In tempi di infatuazione antipolitica non è poco…

Certo. La nostra campagna di tesseramento sarà una risposta importante di partecipazione, giunta per l’appunto in un momento difficile per la politica, cosa che ne accrescerà ancora di più il valore.

Intanto già circolano le prime analisi che vedono un partito in fermento in vista dei congressi che, come sempre, sono anche momenti di ridefinizione degli assetti di potere interni. Insomma, a leggere certi resoconti, nel Pdl sarebbe in corso una vera e propria “caccia alla tessera”…

Guardi, noi stiamo cercando semplicemente di radicare il partito sul territorio. D’altra parte prima ci rimproveravano di avere un partito di plastica, un partito leggero, senza consistenza. Ora che stiamo facendo le iscrizioni diranno che è il partito delle tessere…

Effettivamente ci sono alcuni analisti che non sembrano mai contenti…

Io credo sinceramente che il tesseramento e i congressi siano grandi momenti di partecipazione che vanno incoraggiati.

Intanto la situazione internazionale è drammatica. Il documento presentato da Berlusconi a Bruxelles ha tuttavia rassicurato le esigenti istituzioni europee. Ora resta solo da convincere la sinistra italiana…

È molto semplice: la sinistra non è in grado di rispondere alle sfide che oggi vengono poste dalla difficile congiuntura economica. Credo che solo il centrodestra sia in grado di dare certe risposte.

Insomma, criticano senza aver nulla da proporre come realistica alternativa…

Parliamoci chiari, se al posto del centrodestra oggi fosse stato al governo il centrosinistra a Bruxelles li avrebbero messi alla porta senza tanti complimenti.

Ne è sicuro?

Certo, pensiamo che solo pochi mesi fa la ricetta di Bersani era aumentare dell’1% il deficit pubblico, ovvero l’esatto contrario di ciò che l’Europa ci sta chiedendo. C’è un’incompatibilità di fondo tra la sinistra italiana e le ricette che servono al Paese.

Eppure il risultato ottenuto da Berlusconi al summit europeo ha una sua importanza oggettiva che va al di là delle logiche di schieramento…

Certo, il successo del documento del governo avrebbe dovuto suscitare soddisfazione e condivisione in tutti. Ma con una sinistra di questo tipo ciò non è potuto accadere…

Per arrivare a quel documento, d’altra parte, c’è stato un estenuante tira e molla con la Lega Nord. Non crede che, quando le acque si saranno calmate, il rapporto Pdl-Lega andrà ridefinito?

Personalmente sono contento per l’intesa raggiunta con il Carroccio, anche se credo che su alcuni temi, come ad esempio quello delle pensioni, i leghisti dovrebbero imparare ad avere più coraggio…

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