Marcegaglia cavaliere di Francia
Emma novella lady Oscar (ve la ricordate?). Manga cult degli anni Ottanta con ragazzetta che il papà voleva fosse maschio e avvia alla carriera militare. Lei diventa ufficiale della guardia reale ma poi, dopo confusi amori, sposa la causa giacobina e muore durante l’assalto della Bastiglia. Intanto – in attesa dell’assalto assieme a Bersani e al sanculotto Di Pietro – si becca la Legion d’onore per “i servizi resi alla Francia”. Di questi tempi, con i francesi tutt’altro che amici in campo internazionale ed economico e con l’ex presidente Ue Delors che accusa Sarkozy e Merkel di “spirito anticomunitario” in merito alla difesa dell’euro, un riconoscimento francese al portavoce degli industriali italiani suona come un’unghia sulla lavagna. Ma Emma è in onorata compagnia. Gianni Letta e Giulio Tremonti sono stati insigniti, in compagnia di Bassanini, Berlinguer (Luigi) e Melandri (Giovanna). Ovviamente ci sono anche Carlo De Benedetti e Alain Elkann. Ma non Berlusconi, che di favori alla Francia non ne ha fatti mai. Straordinario il tempismo dell’onoreficenza con la dichiarazione dello “scaduto ultimatum” della Marcegaglia alla politica (leggi B.). Lady Emma ha detto che ormai non c’è più tempo per mettere a posto le cose e che nel governo deve esserci un chiaro segno di discontinuità. Tipo? Indovinate. Suona un po’ come le parole di recente pronunciate da De Benedetti. O Montezemolo. O Profumo. Che si siano messi d’accordo?