«Tremonti pensi anche ai salari dei nostri soldati»
Con la morte del caporal maggiore Gaetano Tuccillo in Afghanistan si è riaperto nuovamente il dibattito sull’opportunità che i nostri soldati continuino a rimanere nei teatri di guerra. Molti, sull’onda dell’emotività, spingono per accelerare un ritorno a casa. Certo la morte di un giovane scatena umane emozioni. Non a caso, durante la funzione funebre c’è stato un lungo colloquio tra Fini e Berlusconi, che hanno così rotto l’abituale freddezza per commentare la tragedia. La reazione automatica di fronte alla morte di un giovane soldato è sempre quella di dire basta. Ma, chiunque sia stato al governo ha sempre fatto presente che su questo tema ci sono accordi internazionali ben precisi e non possono essere prese decisioni unilaterali.
Ultimamente Idv e Lega all’abituale richiesta di ritirare i soldati dalle missioni internazionali hanno aggiunto l’elemento economico della riduzione dei costi e del contenimento della spesa pubblica. Motivando questa presa di posizione con la necessità di un miglior utilizzo delle somme investite.
Leggi l’articolo sul Secolo del 6 luglio