Noi, giovani “controvento” daremo una scossa al Pdl
La politica giovanile può ritornare a dare scosse e provocazioni costruttive ai partiti. Questo è il modello che perseguono da sei anni gli ideatori di “Dedalo”, gli universitari del Pdl che ciclicamente si riuniscono in Versilia, a Viareggio, al fine di incalzare la classe dirigente del centrodestra su contenuti e proposte di governo. Per questa edizione il tema che unisce tutti gli incontri è “la sfida controvento”. «Abbiamo voluto replicare con il piacere di fare politica – spiega Andrea Volpi, coordinatore nazionale di Azione universitaria – al clima sfavorevole evidenziato dalle vittoria di Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris nelle ultime elezioni amministrative e nei referendum. Il vento avverso non ci fa paura». La volontà degli ottocento giovani provenienti da Trieste come da Crotone, da Prato come da Lecce, è quella di partecipare al dibattito in corso nel Pdl generando sollecitazioni e nuovi contenuti. «Il momento è cruciale – aggiunge Volpi – perché mentre il neo segretario Angelino Alfano lancia “il partito degli onesti” in Parlamento si sta votando sul caso del parlamentare campano Alfonso Papa… Insomma questioni come la legalità e la costruzione di un nuovo partito ci vedranno in prima linea quanto a volontà di essere protagonisti nelle future scelte qualificanti».
All’ingresso del Bagno Balena per tutta la giornata di ieri le procedure di registrazione all’evento hanno creato un imprevedibile mosaico colorato di magliette dei vari nuclei: biancorosse quelle della Giovane Italia di Prato, con davanti la frase “Sguardo fermo /cuore puro/ spirito libero”; tutta azzurra e con una enorme ala tricolore la divisa degli universitari di Bologna, arricchita sul retro da una citazione del segretario nazionale del Msi Giorgio Almirante dedicata ai giovani; classico “total black” per il gruppo salentino con il motto vecchio stile “Il domani appartiene a noi”.
«Qui c’è la generazione che a cui si è appellato Alfano nell’esprimere l’auspicio che il Pdl si rinnovi»: Giovanni Donzelli, consigliere regionale della Toscana ed anima di questo appuntamento ormai stabilmente nell’agenda dell’estate della politica italiana, ritiene che una presenza così numerosa sia la migliore risposta alle tante dispute sulle parole che hanno cadenzato la vita interna del partito di Silvio Berlusconi. «La presenza di tanti studenti, giunti a proprie spese da ogni angolo d’Italia – analizza Donzelli – dimostra che una nuova classe dirigente è possibile formarla attraverso il mix di innovazione e di politica tradizionale: noi qui avremo una web radio e seminari su come si costruisce un comunicato stampa, discuteremo di università con il ministro Maria Stella Gelmini e di lotta alla mafia con il ministro Roberto Maroni e il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri (oggi alle 19 n.d.r.)».
E proprio la sensibilità legalitaria risalta nelle parole dei giovani dirigenti di Azione Universitaria che presenziano ai seminari. Le cicliche polemiche su Paolo Borsellino alla fine sono solo note stonate: «Il magistrato palermitano – puntualizza Diana Fabrizi, senatore accademico dell’ateneo Roma Tre – resta un nostro punto di riferimento non solo perché ha militato nella nostra organizzazione in gioventù, ma perché incarna una sensibilità cristallina orientata al bene comune. È un esempio di coraggio». Di sicuro è condivisa da tutti la necessità di favorire un prossimo ricambio generazionale nel centrodestra: «L’anima di Dedalo – conclude la Fabrizi – è la volontà di ricalibrare l’impegno politico sulla necessità di un impegno per la comunità e la patria, ben distanti da ambizioni personali, carrierismo e polemiche in politichese». Antonio Rodio, dirigente nazionale di Azione universitaria brindisino, si attende, invece, la definizione di un perimetro di nuovi diritti per gli studenti: «In periodi di crisi come questo, la questione meridionale spesso collima con quella del diritto allo studio: da destra siamo impegnati nel garantire negli atenei il riconoscimento del merito e della giustizia sociale che consenta ai meno abbienti di poter proseguire la propria formazione senza la spada di Damocle della scarsità di risorse economiche. Mai come adesso l’erogazione di servizi e provvidenze nelle università è un nodo cruciale per il futuro delle nuove generazioni». Mattia Kolletzek, dirigente nazionale universitario di Bologna, cita Fabrizio De André: «Noi andiamo in direzione ostinata e contraria: l’esperienza delle ultime amministrative a Bologna ha confermato come i giovani siano il vero avamposto di una possibile alternativa al sistema “rosso” emiliano. Non è un caso che anche nei quartieri più schierati a sinistra, i candidati under 30 abbiano fatto il pieno di consensi. Temi tradizionali, legati alle necessità concrete delle nuove famiglie, ci hanno portato la simpatia e la stima di tanti insofferenti al malaffare di quelli che si autodefiniscono l’Italia migliore. Ed il caso del nostro ex sindaco Flavio Delbono è davvero emblematico…». Chiara La Porta, consigliere di facoltà a scienze politiche nell’Università di Firenze, ritiene che la freschezza dell’impegno giovanile sia un antidoto «al messaggio di noia che la politica trasmette agli elettori. Si parla troppo di beghe interne e poco di contenuti. Nella nostra tre giorni abbiamo scelto di ribaltare questo refrain. Il modello nel quale ci riconosciamo? Giorgio Almirante nel passato e Giorgia Meloni nel presente: il ministro della Gioventù incarna al meglio e con competenza il valore delle donne in politica, senza avere bisogno di ricorrere alla riserva indiana delle quote rosa».