“Dagli a Giulio”: in guerra sul web e sui quotidiani
Vai in metropolitana e leggi i titoloni dei free-press che sembrano bollettini catastrofici. Ti fai un giro in autobus e scorgi le espressioni preoccupate che spuntano sotto gli occhiali di chi legge i quotidiani “indipendenti”. Poi accendi il computer, il web rappresenta la nuova frontiera dell’informazione, e ti prende un colpo, spulciando quello che i blogger scatenati scrivono sulla manovra, tratteggiata come una sorta di mostro pronto ad azzannarti e a svuotarti le tasche. Facebook non è da meno, sulle bacheche appaiono le vignette della Banda Bassotti con i volti (mascherati) del Cavaliere e dei ministri; scendi un po’ più in giù nella pagina e trovi le foto taroccate di Tremonti con la classica nuvoletta che gli esce dalla bocca e la frase: «Qui rischiamo il declassamento non per mano degli esperti economici ma della gente». Un tam-tam continuo, con il tentativo di creare allarme sociale. C’è persino l’immagine del ministro raffigurato come genio “sbagliato” della lampada.
Leggi l’articolo sul Secolo del 2 luglio