Secondo me ha perso l’Italia
Sono seriamente preoccupato perché l’Italia non possiede fonti energetiche proprie ed è già nella situazione di dipendenza energetica, che gli altri paesi si stanno impegnando ad evitare con consapevolezza e impiego di risorse. Temo fortemente che la ricerca italiana, già proiettata sulla fusione nucleare, si fermerà e sappiamo che senza ricerca non c’è futuro. Il mio timore è che l’Italia possa finire per essere un’appendice turistica del mondo avanzato. Parole di Umberto Veronesi, presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e, fino a pochi mesi fa, senatore del Pd. Io sono d’accordo.
Berlusconi ha perso la capacità di comunicare, questa è la semplice verità. Queste sono invece parole di Umberto Bossi. E condivido anche queste. Si tratta di uno dei soliti paradossi della storia. L’uomo che si è guadagnato il nomignolo di Sua Emittenza, l’imprenditore della comunicazione che si è fatto politico e ha sparigliato, con modo innovativo di comunicare la politica, ha perso il controllo dell’informazione, anche di quella del suo governo e del suo partito. Il Moloch che aveva addomesticato e nutrito gli si è rivoltato contro e lo sta sbranando. Non c’è una singola azione del suo governo che sia stata anticipata agli elettori affinché fossero preparati ad accoglierla. Non c’è iniziativa che sia stata adeguatamente spiegata dopo essere stata assunta, affinché gli elettori la comprendessero.
Prima di “fare” bisogna “dire” se si vuole “baciare”. Altrimenti, in men che non si dica, arrivano la “lettera” e il “testamento”. Berlusconi ha avuto il tocco di Re Mida. Tutti lo amavano e bastava un suo tour per far vincere le elezioni anche al candidato più improbabile. C’è chi sostiene che ci abbia preso troppo gusto e alla fine gli improbabili sono diventati più dei probabili. Ma lui vinceva lo stesso. E il “ghe pensi mi” alla fine lo ha stremato.
L’opposizione era fiacca e un anno e mezzo fa rassegnata a morire in un lungo sussurro. Ma poi qualcuno – non certo quelli che siedono in Parlamento – ha preso coscienza del fatto che Sansone (o Golia, o Polifemo o persino Sigfrido…) era solo e quindi bastava colpire lui. Basta tagliare la testa del serpente, dicono i saggi contadini. Un partito dura più a lungo di un leader perché è più difficile abbattere una moltitudine che un uomo solo.