Salva banche, un fondo per tutelare i risparmiatori. Ma nel governo è caos

4 Dic 2015 15:10 - di Mauro Achille

Spunta un fondo di solidarietà per salvaguardare i piccoli risparmiatori, obbligazionisti subordinati, rimasti coinvolti nell’operazione di salvataggio delle 4 bad bank. Il fondo, a quanto si apprende, da inserire in legge di stabilità, permetterebbe di rimborsare parzialmente le perdite stimate tra i 300 e i 350 milioni di euro. Le perdite dei piccoli risparmiatori rappresentano circa la metà di quelle complessive.  Numeri alla mano l’intervento di salvataggio per tenere in bonus Banca delle Marche, Cariferrara, Banca Etruria e Carichieti è costato 3,6 ,miliardi che verseranno gli altri istituti italiani, secondo le loro quote di mercato. I quattro istituti di credito dissestati si sono visti svalutare le sofferenze dell’82% dalla procedura: hanno conferito 8,5 miliardi di crediti in mora in una bad bank che li ha valutati 1,5 miliardi. Nella maggioranza non tutti però sono concordi con l’idea di rimborsare chi ha perso capitale nell’operazione per non creare un precedente rispetto alla normativa vigente che non riconosce diritti in merito. Il Pd sarebbe però incline a trovare una soluzione, seppure limitata. Non così Scelta Civica e Area Popolare. La Consob ha avviato verifiche per capire se i titoli delle banche fallite, il cui valore è stato azzerato, sono stati venduti a clienti in grado di comprenderne i rischi. “Stiamo facendo accertamenti anche se non abbiamo avuto segnalazioni particolari”, ha detto il presidente Giuseppe Vegas. “C’è un profilo di Mifid”, di adeguatezza, dell’ investimento rispetto al profilo di rischio. Intanto sulla delicata e complessa questione che sta colpendo i risparmiatori una interpellanza al governo è stata presentata dai parlamentari di Forza Italia Massimo Palmizio e Deborah Bergamini. I due parlamentari chiedono di tutelare obbligazionisti e azionisti delle quattro banche oggetto del salvataggio attraverso il decreto del 22 novembre scorso. Il decreto legge, osservano Palmizio e Bergamini, “strettamente connesso con le procedure di risoluzione avviate dalla Banca d’Italia nei confronti di talune banche in amministrazione straordinaria, interviene nello specifico su Cassa di risparmio di Ferrara, Banca delle Marche, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti Spa, attraverso la costituzione di un ‘ente ponte’,finalizzato ad evitare impatti per la stabilità finanziaria. Nei confronti di questi istituti di credito il Governo non ha adeguatamente esercitato, le procedure di controllo e non ha adeguatamente salvaguardato gli investitori azionisti e i risparmiatori, che proprio a causa del dl hanno subito l’azzeramento dei propri titoli obbligazionari (bond), tutelando peraltro in modo relativo soltanto i correntisti”.

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