Non toglieteci anche lui...
La “leggenda” di Babbo Natale prende spunto da San Nicola: il vescovo generoso che portava i doni ai bambini
Babbo Natale è esistito veramente, ma si chiamava in un altro modo. Il suo vero nome era San Nicola di Myra, originario della Turchia, che è passato alla storia per essere il protettore dei bambini, dei marinai e degli studenti. Secondo quanto si tramanda, il vescovo aveva donato a tre fanciulle la possibilità di sposarsi, per evitare che si prostituissero e, in un altro momento, salvò tre bambini. Nel Medioevo si festeggiava la sua memoria con lo scambio dei doni, ma in età contemporanea la sua “celebrazione” è stata spostata per il giorno della nascita di Gesù.
Babbo Natale, o San Nicola, non rappresenta quindi un richiamo consumista privo di storia, ma una vera e propria storia di generosità cristiana che si è consolidata nel corso dei secoli fino ai nostri giorni. In un’epoca dominata dalla cancellazione culturale, dagli alberi spogli e dai presepi censurati, credere nella bontà del Santo turco è un atto anticonformista e rivoluzionario. E la sua esistenza, nei fatti, si concilia anche con il ruolo del gigante buono chiamato Babbo Natale, visto che che anche Nicola di Myra era solito portare dei doni ai più piccoli.
Babbo Natale è esistito realmente, ma si chiamava San Nicola
Secondo i cenni storici pervenuti fino a noi, San Nicola nacque a Patara nel 270 e il suo nome è comparso persino nelle liste dei partecipanti al primo Concilio di Nicea del 325. Sembra che la sua morte sia avvenuta tra il 345 e il 352, a causa della vecchiaia. Anche dopo la sua scomparsa, era riuscito a prendersi cura della popolazione, visto che dalle sue reliquie iniziò a sgorgare un olio miracoloso e profumato che veniva raccolto dai fedeli. Le sue spoglie furono custodite nella cattedrale di Myra fino all’XI secolo. Tra il VII e l’VIII secolo, San Nicola diventò una figura importante per i marinai bizantini, impegnati nella lotta contro gli ottomani per l’egemonia marittima.
Peraltro, la venerazione del Santo ricorre anche nella storia cristiana italiana. Nel 1087, i baresi fecero irruzione nella città di Myra che si trovava nelle mani degli islamici, portando via le sue reliquie. Per questo motivo, nell’odierno capoluogo pugliese si festeggia una festa dedicata a quello che, col passare degli anni, è diventato a tutti gli effetti un Patrono della città. Ma il culto si è espanso anche in settentrione, precisamente a Venezia, visto che i marinai della Serenissima, 10 anni dopo i baresi, riuscirono a sottrarre le ultime ossa di San Nicola per portarle nella città fluviale.
San Nicola e la nascita di Gesù
Insomma, quella del vescovo Nicola è una storia avvincente e che racchiude tanti significati, tra tutti l’etica della generosità verso le anime indifese e innocenti. Perché in fin dei conti il Natale è la festa di tutti, ma basta vedere il modo in cui i bambini scartano i regali con grande gioia per comprendere l’importanza formativa di una celebrazione spirituale che si è tramandata nei secoli, assieme al racconto della nascita di Gesù.