Qualcuno dovrebbe nascondersi
Arresto di Hannoun, Meloni ringrazia. FdI: ora le sinistre che hanno flirtato con Hamas chiedano scusa
Un duro colpo ai fiancheggiatori di Hamas che vivono e “militano” nel nostro Paese, cattivi maestri scambiati per ‘eroici’ difensori della causa palestinese dalle sinistre. Al termine di un’inchiesta durata oltre due anni sgominate alcune cellule dormienti in Italia, pronte a colpire sull’onda del conflitto mediorientale. La maxi retata ha condotto a nove arresti. In manette anche Mohammad Hannoun, icona delle sinistre pro Pal. Il presidente dell’Associazione palestinesi d’Italia è accusato di avere finanziato Hamas e attività terroristiche per mezzo di varie organizzazioni. Tra queste figurano “l’associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese” con sede a Genova, assieme a un’altra di volontariato con lo stesso nome. Di entrambe il rappresentate legale è Mohammad Hannoun. Ma non finisce qui, perché un’altra associazione benefica denominata “La cupola d’oro”, con sede a Milano, è finita nell’inchiesta. In questo caso, il titolare è Abu Deiah Khalil. Hannoun è accusato di aver concorso a versare, direttamente o indirettamente, ad Hamas ingenti somme di denaro, pari a 7 milioni e 288mila euro, fondi “sottratti alle finalità dichiarate e alle reali necessità della popolazione civile di Gaza”.
Arresto Hannoun, Meloni: soddisfazione e gratitudine
Mentre le sinistre, andate spesso e volentieri a braccetto con Hannoun, tacciono da Palazzo Chigi arriva un commento di grande soddisfazione per la maxi operazione, nome in codice Domino. “Desidero esprimere apprezzamento e soddisfazione – dichiara la premier Giorgia Meloni – per l’operazione, di particolare complessità e importanza, che ha consentito di eseguire gli arresti di nove persone accusate di aver finanziato Hamas, attraverso alcune associazioni, sedicenti benefiche, per oltre sette milioni di euro. Tra queste, il presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun. Definito dagli investigatori ‘membro del comparto estero dell’organizzazione terroristica Hamas’. E ‘vertice della cellula italiana dell’organizzazione Hamas’. Esprimo – prosegue Meloni – il più sentito ringraziamento, mio personale e a nome di tutto il governo, a quanti hanno reso possibile quest’operazione”. Il ministro Matteo Piantedosi ha parlato di una operazione “molto importante e significativa” che ha squarciato “il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista. Un pericolo rispetto al quale c’è la massima attenzione da parte del nostro governo”. Congratulazioni al ministero dell’Interno da parte del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, “sempre grati alle forze dell’ordine per la loro attività”. “Nessuna tolleranza per chi fiancheggia gruppi terroristici e sostiene il fondamentalismo islamico. Una maggiore sicurezza in Italia e nel mondo passa anche da operazioni come questa”. Così il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa.
FdI: avevamo ragione, ora aspettiamo le scuse di Pd e 5Stelle
L’arresto di Hannoun conferma la bontà degli allarmi lanciati da FdI e mette in scacco gli atteggiamenti ‘affettuosi’ di parte delle sinistre nei confronti del presidente dell’associazione Palestinesi d’Italia in procinto di fuggire in Turchia. “Fratelli d’Italia aveva ragione nel denunciare la pericolosità di un personaggio che oggi grazie al lavoro condotto dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza viene con chiarezza accertata. Una rete dedita a finanziare l’estremismo e il fondamentalismo islamico di Hamas, colpevole dell’infame attacco del 7 ottobre. Dinanzi a tutto questo cosa diranno la sinistra e il Movimento Cinquestelle?”, chiede il capogruppo di FdI, Galeazzo Bignami. Matteo Salvini sottolinea che “c’è qualcuno che non ha capito niente” e che era in piazza dalla parte sbagliata. “Spero che vengano presi tutti. E spero che il processo di pace prosegua nonostante i pro Pal. Nonostante i fenomeni che in Italia e in Europa evidentemente hanno fatto casino sempre e comunque dalla parte sbagliata”.
Kelany: ci hanno accusato di islamofobia mentre flirtavano con soggetti pericolosissimi
Ora – dice Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, “la sinistra, accecata ideologicamente dal verbo pro Pal, chiederà scusa agli italiani per essere andata a braccetto con Hannoun e per aver partecipato a convegni con questo galantuomo quando già erano evidenti le attività sospette? Non si dialoga con la violenza. Non si dialoga con il terrore”. Per Sara Kelany, responsabile immigrazione di FdI, l’arresto di Hannoun è la conferma di quello che da tempo Fratelli d’Italia denuncia. “Noi per primi, e da subito, abbiamo presentato interrogazioni parlamentari per fare luce sulle aderenze evidenti di questo soggetto con la rete delle associazioni finanziate da Hamas. Le sinistre non solo ci hanno accusati di islamofobia. Ma hanno intrattenuto rapporti istituzionali con questo soggetto pericolosissimo. La deputata Ascari, oltre ad averlo invitato alla Camera dei deputati per delle conferenze stampa, ha addirittura partecipato con lui a delle ‘missioni estere’ rendendolo di fatto un interlocutore politico. È chiaro che chi sta dalla parte di questi soggetti non può ricoprire ruoli istituzionali”. Identico il giudizio di Fabio Rampelli. “Chi ha intrattenuto rapporti con Hannoun prenda le distanze. Ma la cosa inaccettabile è aver abusato della buona fede degli italiani che hanno offerto parte dei propri risparmi destinati ad associazioni di beneficienza che invece finivano per alimentare economicamente i terroristi sanguinari artefici della strage del 7 ottobre e colpevoli della feroce reazione israeliana”.
Malan: i fatti oggi ci danno ragione, scoperchiato il vaso di Pandora
Lucio Malan, capogruppo di FdI in Senato, non ha dubbi. “È stato scoperchiato il vaso di pandora su un fiume gigantesco di denaro che, anziché andare in beneficenza come i richiedenti delle donazioni ammantavano, sarebbe finito nelle tasche di Hamas. Fratelli d’Italia ha da sempre invitato la sinistra, purtroppo invano, a diffidare di associazioni pro-pal in odore di fondamentalismo islamico: i fatti oggi sembrano darci ragione”. “Dietro questa operazione – sottolinea Marco Scurria, vicepresidente dei senatori di FdI – ci sono figure internazionali ben note all’estremismo islamista, come Zaher Birawi, e connessioni inquietanti anche con Francesca Albanese. Basta con la finta solidarietà, basta con la retorica pro-palestinese. È ora che la sinistra italiana dia spiegazioni chiare. Basta ambiguità. L’Italia non può essere un rifugio sicuro per chi finanzia la jihad”. Niente scuse da parte della sinistra, of course. Ordine di scuderia: fare finta di nulla. O, come provano a fare Bonelli e Fratoianni accusare la maggioranza di “propaganda indecente”.