Svolta a destra
Vittoria di Kast, virata a destra: i conservatori conquistano anche il Cile. Meloni: “Più forti insieme”
Fidanza commenta la “splendida notizia” e plaude il neoeletto presidente per aver “liberato la sua bella patria dall’estrema sinistra”. “Il vento della libertà soffia sempre più forte su tutta l’America Latina… la vostra battaglia è la nostra battaglia!”
Il Cile vira a destra. Con circa il 58 per cento dei voti, José Antonio Kast conquista la presidenza della Repubblica sconfiggendo al ballottaggio la candidata comunista Jeannette Jara e imponendo una svolta chiara nella politica del Paese. Il risultato nasce da una richiesta diffusa di maggiore sicurezza, ordine pubblico e stabilità economica, temi che da tempo dominano il dibattito politico. «Il Cile voleva un cambiamento», ha dichiarato Kast, promettendo di «ripristinare il rispetto della legge» e di governare per tutti i cittadini, ascoltando anche le opinioni critiche.
Meloni: «Buon lavoro!»
Tra i primi messaggi di congratulazioni è arrivato infatti quello della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. «Mi congratulo con l’amico Josè Antonio Kast per il grande successo ottenuto alle elezioni presidenziali del Cile. Italia e Cile sono nazioni amiche e sono certa che le nostre relazioni bilaterali diventeranno ancora più forti, a partire da temi come la cooperazione economica e il contrasto all’immigrazione irregolare. Buon lavoro!».
Un messaggio che sottolinea ancora una volta l’attenzione alla politica estera da parte del governo Meloni.
I temi centrali della campagna elettorale
La campagna di José Antonio Kast si è concentrata su proposte chiare e facilmente comprensibili: espellere oltre 300mila immigrati irregolari, rafforzare il controllo del confine settentrionale, contrastare con decisione la criminalità e rilanciare un’economia che negli ultimi anni ha mostrato una crescita lenta.
Secondo i sondaggi, oltre il 60 per cento dei cileni considera la sicurezza il problema principale del Paese. Negli ultimi anni, il Cile è stato colpito dalla pandemia di Covid-19, da proteste sociali violente e dalla presenza crescente di gruppi criminali organizzati stranieri.
La sconfitta della sinistra
Kast, 59 anni e padre di nove figli, si era già candidato due volte alla presidenza senza successo. Alla terza candidatura è riuscito a raccogliere un ampio consenso. Jeannette Jara, esponente della sinistra e ministro del Lavoro nel governo del presidente uscente Gabriel Boric, ha riconosciuto rapidamente la sconfitta, affermando che gli elettori si erano espressi in modo «forte e chiaro».
Il governo di sinistra paga soprattutto la mancata riforma della Costituzione, considerata da molti troppo femminista, e risultati economici giudicati insufficienti. Dal 2010 il Cile ha vissuto una continua alternanza tra governi di sinistra e di destra, ma questa volta il voto ha assunto un significato più netto.
Le reazioni internazionali
La vittoria di Kast è stata accolta positivamente da diversi leader internazionali. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha commentato l’elezione: «Gli Stati Uniti guardano con interesse a una collaborazione con la sua amministrazione per rafforzare la sicurezza regionale e rilanciare le nostre relazioni commerciali». Più breve il commento del presidente argentino Javier Milei: «Il Cile avanza verso la libertà!».
Anche Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, ha scritto: «Arriva una splendida notizia dal Cile, dove l’amico José Antonio Kast è appena stato eletto Presidente, liberando finalmente la sua bella patria dall’estrema sinistra, grazie al sostegno degli altri candidati di centrodestra e dei loro elettori. Una bellissima storia politica, partita da un piccolo partito di patrioti che oggi hanno conseguito un risultato straordinario. Il vento della libertà soffia sempre più forte su tutta l’America Latina… la vostra battaglia è la nostra battaglia! Buon lavoro, Presidente».