"Più libri Più liberi"
Il boom di vendite per Passaggio al bosco? «È abbastanza evidente»: Scatarzi risponde «col sorriso» alla serrata antifascista (video)
Le immagini della ressa di giornalisti e visitatori allo stand della casa editrice sono impressionanti. E alla fine a fare le spese degli attacchi della "compagnia dei censori" sono gli altri piccoli editori: «Questa vicenda ci ha oscurato»
«È vero che avete avuto un incremento di vendite molto alto negli ultimi giorni?». Nella ressa di cronisti che si è ritrovata intorno allo stand di Passaggio al bosco, a “Più libri Più liberi”, c’è stato chi ha rivolto la domanda diretta a Marco Scatarzi, l’editore finito nel mirino della “compagnia dei censori”, che ne avrebbe voluto il bando dalla manifestazione. «Bè, è abbastanza evidente», ha risposto lui, protendendo le braccia nella direzione di ciò che stava avvenendo a ridosso del suo spazio espositivo. Un colpo d’occhio impressionante, con una folla fitta assiepata nella corsia fin quasi all’ingresso.
Per Passaggio al bosco ressa di cronisti e visitatori e boom di vendite
È il giorno della serrata antifascista, che ha portato alcuni espositori a coprire il proprio stand con dei drappi. La protesta doveva essere, nelle loro intenzioni, il catalizzatore del malcontento. È stata l’ennesimo moltiplicatore di attenzione per Passaggio al bosco. A farne le spese sono stati altri piccoli editori presenti in fiera, che hanno manifestato, sì, un malcontento, ma nei confronti di chi ha sollevato e poi continuato ad alimentare la grancassa censoria. Si sentono vera parte lesa di questa vicenda grottesca, che ha finito per oscurarne gli stand e il lavoro culturale, con un contraccolpo anche in termini economici.
Gli altri piccoli editori “pagano” la furia della “compagnia dei censori”, per Zerocalcare invece va alla grande
Chi, invece, sembra averne tratto un qualche vantaggio è Zerocalcare: lui ha dato forfait alla Nuvola per rimanere coerente ai suoi «paletti» ideologici; la sua casa editrice, la Bao Publishing, invece è rimasta ben piazzata, giovandosi con ogni probabilità della visibilità ottenuta dalla sua matita di punta. A occhio, lo stand è stato il secondo più visitato dopo quello di Passaggio al bosco. E così, finalmente, a sinistra sono riusciti a dare una risposta all’antico dilemma morettiano sul “mi si nota di più se vado o se non vado?”: non andare, mandando qualcuno funziona alla grande.
Marco Scatarzi risponde «col sorriso» alla grancassa antifascista: «Loro liberi di criticare, noi continuiamo a fare il nostro lavoro»
«Io rispondo col sorriso, stiamo continuando a fare il nostro lavoro in piena libertà, ognuno è libero di criticare, noi continuiamo a svolgere il nostro percorso di approfondimento», ha detto ancora Scatarzi, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se si senta minacciato da questo clima. Quanto al resto, l’editore ha chiarito di non voler commentare, augurando loro buon lavoro e rimandando a un comunicato che sarà rilasciato alla fine della fiera, «anche per rispetto dei vostri colleghi, ai quali ho detto la stessa cosa». Ieri un nostro collega del Secolo d’Italia ha cercato di fare qualche domanda agli espositori di Red Star Press, la casa editrice ultrarossa che è stata tra i firmatati dell’appello contro Passaggio al bosco: «È meglio se te ne vai», è stata la risposta che gli hanno dato.