Rocco Casalino ridicolizza Schlein: “Elly vale Di Maio. Arrogante e offensiva la sua risposta ad Atreju”

Parla l'ex portavoce di Conte

Rocco Casalino ridicolizza Schlein: “Elly vale Di Maio. Arrogante e offensiva la sua risposta ad Atreju”

Politica - di Carlo Marini - 2 Dicembre 2025 alle 09:59

Rocco Casalino spara a palle incatenate contro la segretaria del Pd, Elly Schlein: “Con FdI che nei sondaggi è al 32 per cento la tua preoccupazione non può essere la leadership a sinistra – dice in un’intervista a Repubblica l’ex portavoce di Conte – ma far scendere quella percentuale. Storicamente, un partito che arriva primo non è mai andato all’opposizione. Per prima cosa bisognerebbe pensare a mettere in difficoltà Meloni, ma la risposta di Schlein su Atreju è stata arrogante e offensiva. Ha detto allora tu porta Salvini, io porto Bonelli e Fratoianni, ma che modi sono?”.

Rocco Casalino: il Pd fa lezioni sulla competenza e ha Schlein?

“La candidatura a premier – prosegue – va conquistata, devi far convergere su di te un’intera comunità, anche quelli che votano 5 stelle. Non puoi imporla. Bisognerà individuare insieme un percorso limpido che non avvantaggi nessuno. Si sa che il Pd è più radicato. Ma se non ci fossero stratagemmi, certo che il Movimento accetterebbe il risultato. Conte non è uno che smania. Quando è uscito da Palazzo Chigi noi eravamo disperati, lui sorrideva”.

La fuga di Schlein da Atreju bocciata dagli esperti di comunicazione. Da Casalino e Velardi: ha sbagliato tutto

Casalino dice la sua anche sull’alleanza Pd-M5s: “Il Pd ci ha sempre fatto lezioni sulla competenza. Abbiamo perfino scelto Gentiloni come commissario europeo quando eravamo al governo con loro, nel nome della competenza. E adesso, per decidere il candidato premier della coalizione, quel metodo non va più bene?”.

Per Casalino, che ha lasciato il M5s per lanciare un giornale on line, non conta il risultato modesto di M5s alle ultime elezioni regionali: “Ma che c’entrano le Regionali con le politiche? Lì va sempre male. Contano i sondaggi e i sondaggi ci danno al 14%. Non così sotto rispetto al 22 del Pd”. L’ex M5s insomma tifa Conte: “Sarò di parte, ma penso che il curriculum debba contare. E una cosa è un professore universitario, avvocato di successo e due volte premier, un’altra giovane con poca esperienza come Schlein. Quando abbiamo preso il 33% Di Maio non è diventato premier perché non aveva il curriculum”.