Esami dei praticanti avvocati bloccati dal coronavirus, Adinolfi (Lega) chiede intervento Ue

La Commissione Ue intervenga per sbloccare la “grave situazione di incertezza” in cui versano migliaia di giovani praticanti avvocati italiani, che sono ancora in attesa delle correzioni del loro esame scritto, bloccate a causa della pandemia di Covid-19. Lo chiede l’eurodeputato della Lega, Matteo Adinolfi, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione. “In Italia circa 20mila praticanti avvocati hanno sostenuto la prova scritta per l’accesso alla professione ma sono in attesa di sapere se e quando potranno sostenere la prova orale. Le Associazioni dei praticanti – spiega Adinolfi nell’interrogazione – hanno quindi formulato la proposta di ammettere tutti coloro che hanno sostenuto gli esami scritti agli orali: potrebbe essere quella la sede in cui discutere della prova scritta, anche da remoto, non oltre il termine iniziale di presentazione della domanda di partecipazione per la sessione successiva”. “Considerando che problematiche simili affliggono anche altri Paesi dell’Unione e che migliaia di giovani europei vedono in tal modo rallentato l’accesso al mondo del lavoro, intende la Commissione adoperarsi affinché le procedure di accesso alla professione forense siano armonizzate tra i vari Stati membri, garantendo celerità e certezza delle tempistiche nella correzione e nello svolgimento delle prove per l’abilitazione?”.