Apr 17 2024

Elefante scappa dal circo: panico e traffico in tilt a Butte, nel Montana (video)

Un elefante è scappato da un circo itinerante vagando per le strade di Butte, nel Montana, causando il blocco del traffico e attimi di panico in città. L’elefantessa Viola, 58 anni, secondo quanto riferito dell’Independent si trovava in un parcheggio del centro città prima di uno spettacolo con il Jordan World Circus, quando il forte rumore proveniente da un’auto in transito ha spaventato il pachiderma provocandone la fuga. Quindi la corsa per le strade di Butte, con tanto di abbattimento di una recinzione, e il salvataggio senza ulteriori danni per l’animale e per le persone da parte degli addestratori.

di: Luca Maurelli @ 13:13


Apr 17 2024

Fiorello irride la campagna acquisti del Nove: “Mentana già col cartellino ‘scontato del 20%’. E Carlo Conti…”

Dalla politica estera a Sanremo fino a importanti rivelazioni sul futuro dei media. E’ un Fiorello senza freni quello che oggi, insieme a Biggio, Casciari e tutta la banda di ‘VivaRai2!‘ annuncia: “Warner sta trattando per acquistare il polo giornalistico di La7”. Archiviato il passaggio di Amadeus al Nove, le indiscrezioni in ambito televisivo lanciate da Fiorello non finiscono: “La Rai corre ai ripari, obiettivo blindare gli ultimi big rimasti. Pare che Carlo Conti sia stato chiuso in uno sgabuzzino al terzo piano di Viale Mazzini”, scherza. La notizia però che fa sobbalzare è un’altra.

L’ironia di Fiorello: Mentana già col cartellino: “scontato del 20%”

Dopo Amadeus via anche Floris. Lui fa il giro della morte, dopo la Rai è stato a La7, ora salta l’8 e andrà al Nove“, prosegue lo showman leggendo un quotidiano. L’indiscrezione vera e propria però arriva subito dopo: “La Warner sta trattando per acquistare il polo giornalistico de La7. Mentana ha già il cartellino con la scritta ‘scontato del 20%’, è già in partenza. Appena si comprano l’informazione hanno fatto già il terzo polo: Rai1, Canale 5 e il Nove”. Il conduttore del Tg di la7 avrebbe già smentito, stando al Messaggero online.

Fiorello sdrammatizza i retroscena tra Rai e Nove: “C’è una gola profonda…”

“Una bomba che sembra uno scherzo o uno scherzo che somiglia a una bomba?”, si interroga Open, guarda caso il suto di notizia fondato da Enrico Mentana.  Fiorello afferma tra il serie e il faceto che Discovery sta trattando con Cairo per acquisire il settore news di La7. Prima il conduttore parla di una trattativa tra Giovanni Floris per andare a Nove, riprendendo un articolo del Corriere della Sera. Poi annuncia: «La Warner – e lo dico perché so le cose – sta trattando per acquistare il polo giornalistico di La7″.  Poi chiude sibillino: «Si chiama gola profonda, c’è qualcuno che parla…». Ad oggi, le indiscrezioni sull’interessamento nei confronti di Enrico Mentana (che il 24 marzo è stato ospite in studio di Che Tempo che fa – poche settimane dopo il collegamento da Sanremo di Amadeus e Fiorello, alla vigilia del Festival) non trovano alcuna conferma.

Floris e Mentana al Nove: scherza o dice sul serio?

Fiorello che, al timone di Viva Rai2! ancora per qualche giorno, non perde occasione per commentare ironicamente anche gli ultimi sviluppi sulla vicenda Sanremo a partire dalle parole del sindaco della cittadina ligure che avrebbero messo in agitazione la Rai. Tutto è iniziato  quando il primo cittadino di Sanremo Alberto Biancheri, sentito da LaPresse, si è espresso sul futuro della kermesse canora istillando un dubbio: “Al momento fino al Festival del 2025 c’è la convenzione con la Rai, poi chissà”. Biancheri, eletto nel 2014 e confermato nel 2019, ha lanciato la bomba ma tutto sarà nelle mani del suo successore che sarà eletto il prossimo giugno. “C’è ancora assoluto mistero sull’azienda che molto probabilmente potrebbe acquistare Sanremo. Si sa solo che c’è un cambio di nome e da lì si può fare qualche deduzione: si chiamerà Pier Festival. Chissà dove andrà”, ha ironizzato Fiorello a Viva Rai2! con un accenno per nulla velato a Mediaset.

 

 

 

di: Antonella Ambrosioni @ 10:33


Apr 17 2024

Migranti, Richard Gere continua a demonizzare “la cattolica Italia”. Ridicola ossessione

Ancora una filippica. Richard Gere, i migranti e l’Italia. L’attore, sempre più lontano dai riflettori di Hollywood, si improvvisa politologo.  In un’intervista esclusiva a ‘Vanity Fair’ parla del suo impegno per le cause sociali e torna a parlare dello scontro avvenuto nel 2019 con l’allora ministro dell’Interno, il leader leghista Matteo Salvini, che – secondo la sua ricostruzione- si era rifiutato di accogliere un’imbarcazione con 147 migranti a bordo bloccata al largo delle coste di Lampedusa. Una vera e propria ossessione. Poi si improvvisa docente dei movimenti politici e si stupisce dei processi che si determinano intorno a lui. “Per me è molto difficile capire un movimento di estrema destra conservatrice, soprattutto in un Paese che è prettamente cristiano”.

Richard Gere sul viale del tramonto si improvvisa politologo e “apostolo”

Lasciamo da parte quello che secondo l’attore di “Pretty Woman” è un binomio “difficile da capire” tra sensibilità cristiana e conservatorismo. perché sarebe un terreno difficile per lui. Stupisce che continui a farci la morale improvvisandosi “apostolo” e ammonendo gli italiani: “In quelle ore non smettevo di chiedermi cos’avrebbe fatto Cristo in una situazione del genere, e il fatto è che Cristo accoglieva tutti come figli di Dio, tutti. Non avrebbe detto: ‘Salvate solo le persone bianche, quelle italiane o quelle cristiane’. Mi sembra abbastanza ridicolo”. Ridicola è la sua ossessione.

Cose dette e ridette dall’attore, che reitera le sue dotte analisi forse perché da idolo delle folle deve accontentarsi di essere diventato il paladino della sinistra immigrazionista. Non è granché… Come quando a gennaio intervistato da Damilano concionò contro i decreti Piantedosi. “Sono stato sui barconi e ho incontrato personalmente molti rifugiati e migranti; ho avuto modo di ascoltare le loro storie e penso sia molto difficile non vedere in loro esseri umani uguali a noi. Chiederei, e spererei, che chi ha responsabilità di governo passasse un po’ di tempo con loro, capisse la situazione e non li demonizzasse”, prosegue l’attore.

Salvini si arrabbia

“Ho l’impressione che questo signore hollywoodiano abbia una visione piuttosto distorta di quanto avviene in Italia, ossessionato dal ‘razzismo’“, dice Salvini commentando l’intervista. “E’ disgustoso soltanto credere che qualcuno abbia voluto far annegare delle persone”, aggiunge il leader della Lega. “Un pensiero ignobile smontato dai dati: quando ero ministro dell’Interno, guarda caso, non solo si sono azzerati gli sbarchi; ma si sono ridotte le morti nel Mediterraneo. Quando si tratta di difendere i confini, nel rispetto della legge, contro i trafficanti di esseri umani, la Lega è sì un movimento ‘estremo’, ma di estremo buonsenso”.  Il web è giustamente impietoso con queste analisi sommarie: “Così parlò il divo sul viale del tramonto impaccato di soldi. Anche lui mi stupisce- commenta un utente- non l’ho mai visto andare al confine americano col Messico…”. Un altro realisticamente chiede a Gere: “Perché nel suo Paese, o in qualunque altro Stato al mondo, i migranti possono entrare senza avere prima ottenuto le necessarie autorizzazioni?”.

di: Antonella Ambrosioni @ 08:56


Apr 16 2024

Paziente picchia a sangue il medico di base che gli ha concesso pochi giorni di malattia

Mirandola (Modena) un medico di famiglia è stato picchiato a sangue nel suo studio da un paziente, furioso per aver ricevuto la prescrizione di “soli” due giorni di malattia a fronte dei dieci richiesti. Il dottore ha riportato diverse ferite ed è stato trasportato in ospedale, e successivamente dimesso. Come previsto in questi casi, i soccorritori hanno sporto denuncia ai carabinieri. Quella del medico è una professione tristemente balzate alle cronache negli ultimi tempi. Un lavoro “pericoloso”. Come riportato dalla Gazzetta di Modenanel 2023 sono stati registrati 328 episodi di violenza contro operatori sanitari e socio-sanitari nelle aziende ospedaliere modenesi, riporta il Tgcom.

Federazione Ordine dei medici: “Nessun medico è al sicuro”

“Siamo fortemente preoccupati per questa escalation di violenza contro i medici, che non risparmia ormai nessuna categoria di colleghi. Si è lacerato quel rapporto di fiducia speciale che sinora aveva fatto da scudo ai medici di famiglia”: è il commento del presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), Filippo Anelli. “Si tratta di un episodio gravissimo, che è anche un campanello d’allarme. Non dimentichiamo che la negazione di una prestazione che il medico ritiene inappropriata è, secondo i dati dell’Osservatorio ministeriale, uno dei motivi che più frequentemente scatenano la violenza. È per motivazioni simili che sono stati uccisi la psichiatra Paola Labriola a Bari e il cardiologo Gaetano Alaimo in provincia di Agrigento; e tanti colleghi sono stati aggrediti, insultati e minacciati anche a mano armata”.

Medico di base picchiato. L’aggressore è un tunisino

L’episodio avvenuto a Mirandola ha dell’incredibile. Una richiesta di malattia di un paziente al medico sembrava un po’ troppo lunga rispetto al quadro clinico. Di conseguenza, il medico ha fatto quello che la sua professionalità gli suggeriva: ovvero ha prescritto due soli giorni di malattia a fronte dei dieci chiedi dal paziente. Il quale è andato in escandescenze, ha insistito. E visto che non c’era niente da fare, l’uomo, di nazionalità tunisina, è passato alle mani, picchiando con violenza il suo medico di base. La direzione generale dell’Azienda Usl di Modena condanna l’aggressione con fermezza. “Non c’è giustificazione ad episodi come questi, serve rispetto per chi compie il proprio lavoro con dedizione e competenza. La società deve farsi trovare unita nella condanna di questi eventi e mandare messaggi chiari”. Il medico ha avuto bisogno delle cure del pronto soccorso di Mirandola dove è stato medicato e dimesso.

Il presidente dell’Ordine di Modena: “Le forze dell’ordine procedano d’ufficio”

Il presidente dell’Ordine dei medici di Modena, Carlo Curatola è intervenuto nel merito. «Le forze dell’ordine devono procedere d’ufficio senza aspettare la denuncia della vittima». «Entrando nel merito della causa scatenante di questo episodio – continua – ricordo che la certificazione è un atto medico che non può essere contrattato. Spetta solamente al medico che si prende cura direttamente della salute del paziente formulare la prognosi. La certificazione che segue a una visita o a un intervento chirurgico è un atto medico che non può essere delegato da medico a medico, figuriamoci se può essere l’interessato a stabilire il numero di giorni di malattia».

di: Antonella Ambrosioni @ 19:36


Apr 16 2024

Prof presa a schiaffi dallo studente: “Hai capito chi comanda?” E i compagni di classe filmano (video)

Sui social fa discutere il video registrato nelle ultime ore in una scuola americana di Winston-Salem, nel Nord Carolina, dove uno studente afroamericano prende ripetutamente a schiaffi una insegnante, che rimane pietrificata dal terrore, incapace di reagire, se non di sottomettersi agli abusi dello studente. Un video che, dopo poche ore, è finito sui principali notiziari Usa con le conseguenti azioni legali e disciplinari.

Che cosa è successo nella scuola di Winston-Salem

Lo studente della Parkland High School di Winston-Salem ripreso nel video a schiaffeggiare ripetutamente la sua insegnante all’interno di un’aula è stato imputato di due capi d’accusa: aggressione e minacce. Lo ha comunicato l’ufficio dello sceriffo della contea di Forsyth.

 

Il video dell’incidente di lunedì è stato ampiamente diffuso sui social media. Lo studente coinvolto, un giovane, è un minorenne e non verranno rilasciate altre informazioni, ha detto l’ufficio dello sceriffo. Inoltre, qualsiasi provvedimento disciplinare adottato dalla scuola non sarà divulgata, come ha riferito il portavoce del distretto scolastico Brent Campbell.
“Tutti noi dovremmo essere indignati quando coloro che ci educano possono essere aggrediti“, ha detto al Winston-Salem Journal lo sceriffo Bobby Kimbrough Jr. “Dovremmo tenere in grande considerazione coloro che insegnano ed educano i nostri figli”.

Nel video di 38 secondi, il giovane afroamericano dà uno schiaffo in faccia all’insegnante, si avvicina alla sua cattedra e chiede: “Vuoi che ti colpisca di nuovo?”. “No, non voglio”, dice la donna visibilmente terrorizzata. Lo studente colpisce di nuovo l’insegnante, facendogli volare gli occhiali. “Non viene nessuno”, prosegue lo studente con voce cantilenante. “Sei appena stato schiaffeggiata. Torna a insegnare”. La professoressa è rimasta seduta per tutto il tempo del filmato.

Il sovrintendente Tricia McManus ha annunciato provvedimenti: “In nessun modo è accettabile che gli studenti mettano le mani addosso a un docente nelle scuole della contea di Winston-Salem/Forsyth. Il mio obiettivo ora è assicurarmi che la nostra insegnante sia curata e abbia il supporto necessario per affrontare gli effetti duraturi di questo incidente”.

di: Valter @ 19:05


Apr 16 2024

Bionde in tasca e metro in mano, a Torino divieto di fumo all’aperto: niente sigarette a meno di 5 metri da qualcuno

Tempi duri per i fumatori, per il momento per quelli di Torino in particolare: vietato fumare (sigarette, sigaro, pipa e affini) anche all’aperto a meno di 5 metri da altre persone. Lo decreta una delibera proposta dal consigliere comunale Silvio Viale, che ha incassato l’ok della sala Rossa, e grazie alla quale nasce ufficialmente la distanza di cortesia per i fumatori. Dunque, anche sotto la Mole, non si potrà fumare in presenza di bambini o di donne in gravidanza. E in ogni luogo all’aperto a una prossimità inferiore di cinque metri da altre persone, senza il loro consenso esplicito.

Torino, tempi duri per i tabagisti: divieto di fumo all’aperto a meno di 5 metri

Il divieto, dunque, oltre ai luoghi chiusi, ora riguarda anche le code, le fermate dei bus, le manifestazioni all’aperto, i parchi e i dehors. Lo ha deciso il Consiglio comunale approvando la delibera proposta dal consigliere comunale Silvio Viale che modifica il Regolamento di Polizia urbana, e ricorda che alcune città italiane hanno già vietato di fumare nei parchi. Il provvedimento pertanto riguarda le sigarette, il sigaro, la pipa, il tabacco riscaldato, ogni prodotto a combustione e le sigarette elettroniche.

«Può essere considerata una misura sanitaria, ma è soprattutto una questione culturale di rispetto dei non fumatori e di buona educazione – ha commentato sui social Viale difendendo la delibera proposta –. La misura contribuirà alla riduzione dell’impatto del fumo che rimane la principale causa di patologie mediche e oncologiche. E – prosegue il consigliere torinese – favorirà un consumo più consapevole. Non è una disposizione proibizionista, perché regolamenta la libertà di fumare, che rimane inalterata, nel rispetto di chi non fuma».

Il sindaco Lo Russo: «Limitare il fumo all’aperto è questione di buonsenso e di rispetto»

«Qualunque regolamento prevede una sanzione. E anche quello modificato ieri dai consiglieri comunali la prevede. Io auspico che tenda a prevalere il ragionevole buonsenso e il rispetto verso altri, che valgono molto di più di regolamenti e sanzioni», ha commentato a sua volta sul punto il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.

Il quale, interpellato in radio sulla delibera approvata ieri in Sala Rossa che prevede l’obbligo di mantenere una distanza di 5 metri quando si fuma all’aperto, ha anche aggiunto: «Si tratta di un’iniziativa non della Giunta, ma promossa autonomamente dal Consiglio comunale. Peraltro Torino non è la primissima città ad adottare questo provvedimento, lo hanno già fatto altre città. E altre credo lo faranno. Si tratta di rispettare coloro che non fumano. E di  promuovere una cultura del rispetto».

di: Priscilla Del Ninno @ 18:54


Apr 16 2024

La minaccia corre sul web, un terzo del traffico Internet è generato da bot dannosi: creano fake, truffe e disinformazione

Il traffico in Internet è manipolato almeno per la sua metà dai bot: sistemi automatizzati in grado produrre contenuti o di interagire come fosse la mano di un essere umano. Non solo. Perché come spiega un servizio d’approfondimento dell’Ansa, dando conto e analizzando il rapporto Imperva Bad bot di Thales – che sottolinea inoltre che il traffico dovuto a utenti umani è solo del 50,4% – la gran parte di questi (il 65%) è programmata per creare danni a siti, generare disinformazione o invadere le mail di spam. Mentre, prosegue l’analisi, grazie anche all’Intelligenza Artificiale la presenza generale di bot (compresi quelli non malevoli) ha raggiunto nel 2023 livelli record, con il 49,6% del traffico globale.

Internet, la metà del traffico è generato da bot

«I bot sono una delle minacce più pervasive e in crescita che ogni settore deve affrontare», ha detto Nanhi Singh, General Manager, Application Security di Imperva, società del Gruppo Thales. «Dal semplice web scraping alla creazione di account dannosi, allo spam e all’impossibilità di utilizzare i servizi di rete – ha aggiunto la voce esperta del settore – i bot hanno un impatto negativo sulle organizzazioni, colpiscono i servizi online e richiedono grandi investimenti per supporto ai clienti e le infrastrutture». Un ricorso e una modalità d’intervento, quella che l’analisi in oggetto descrive e di cui dà conto l’Ansa, che registra questi sistemi come sempre più avanzati e allo stesso tempo economici.

Bot: sistemi automatizzati in grado produrre contenuti o interagire come un umano

Come dimostrato anche da Jack Brewster, redattore di NewsGuard, l’organizzazione internazionale che valuta l’affidabilità dei siti di notizie, che sul Wall Street Journal ha raccontato come sia possibile comprare un “newsbot”. Ossia: un bot specializzato nella generazione di false notizie, per appena 100 dollari. Agenti automatizzati che diffondono disinformazione e che potrebbero avere un ruolo non trascurabile nell’orientare le scelte popolari, questione particolarmente pericolosa in vista delle prossime elezioni negli Usa.

Il ruolo dell’IA sugli agenti automatizzati

Spinti proprio dai continui miglioramenti dei modelli di IA generativa, capaci di produrre testi e contenuti credibili indistinguibili da quelli umani, il rapporto di Thales conferma come il traffico generato dai bot sia in costante crescita. Con un aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2022. E con picchi di bot dannosi concentrati in alcuni paesi come Irlanda (71%) e Germania (67,5%).

Occhio ai “Newsbot”: un bot specializzato nella generazione di false notizie

Ovviamente non tutti i bot sono malevoli: una parte consistente di essi (circa il 35%) sono infatti sistemi automatici ideati per varie funzioni, come le chat in grado di interagire con i clienti di un’azienda. Sistemi per analizzare i contenuti del web. Fino ad agenti automatizzati per identificare possibili attacchi hacker. Ma il 65% dei bot in azione sono malevoli e occupano il 32% dell’intero traffico Internet: si tratta di sistemi in grado simulare il comportamento umano, eludere le difese informatiche e produrre anche gravi danni.

Metà del traffico Internet è da bot, il 32% dei quali sono dannosi o pericolosi

Un problema particolarmente sentito nel gaming, dove si registra un traffico generato da bot malevoli del 57,2%, seguito dalle vendite al dettaglio (24%); viaggi (21%); e servizi finanziari (16%). «I bot automatizzati – ha aggiunto Singh – supereranno presto la percentuale di traffico Internet proveniente dagli esseri umani. Cambieranno il modo in cui le organizzazioni produrranno e proteggeranno i siti Web e le applicazioni». Proprio per questo, sottolinea il rapporto Thales, occorre investire in strumenti più avanzati per sicurezza, capaci di gestire le minacce dovute al traffico automatizzato. Minacce virtuali, sempre più concrete e onnipresenti.

di: Priscilla Del Ninno @ 17:59


Apr 16 2024

Fs, al via il progetto “Stazioni del territorio” per rigenerare i piccoli centri con nuovi servizi

Rendere le stazioni un valore aggiunto del tessuto sociale sfruttandone la presenza capillare sul territorio nazionale per convertirle in centri multiservizi per i cittadini e le comunità locali.
È questo l’obiettivo di Stazioni del Territorio, progetto promosso dalle società del Gruppo FS e rivolto agli scali ferroviari dei comuni con meno di 15 mila abitanti.
L’iniziativa mira a trasformare le stazioni in centri polifunzionali utilizzando fabbricati, con spazi disponibili, e aree esterne in disuso così da metterli a disposizione della cittadinanza con l’inserimento di servizi polivalenti e di pubblica utilità.

Il progetto è stato presentato oggi nella sede del Gruppo FS a Roma dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, dal Segretario Generale ANCI Veronica Nicotra, dall’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI Gianpiero Strisciuglio, dal Direttore Luiss School of Government e Condirettore Luiss Policy Observatory Giovanni Orsina. Durante la presentazione è stato effettuato un collegamento in diretta con la stazione di Popoli-Vittorito (Pescara).
Stazioni del Territorio coinvolgerà 20 scali in tutta Italia e ha già preso il via in cinque stazioni pilota, situate nelle quattro regioni del Centro Italia coinvolte nei sismi del 2009 e del 2016: Popoli-Vittorito (Pescara), Urbisaglia-Sforzacosta e Matelica (Macerata) sono in fase di completamento, mentre Antrodoco Centro (Rieti) e Baiano di Spoleto (Perugia) sono attualmente interessate dagli interventi che si concluderanno nel 2025.
Per ogni stazione sono state ascoltate le esigenze espresse dal territorio e sono stati inseriti i servizi e le funzioni richieste, dagli ambulatori medici alla farmacia, dalle postazioni di lavoro con prese elettriche agli Amazon Locker.

Stazioni del territorio: da Cesano di Roma a Gemona del Friuli

Le altre stazioni che saranno coinvolte sono: Sesto Calende (Varese), Arona (Novara), Gemona del Friuli (Udine), Camogli (Genova), Diano Marina (Imperia), Passignano sul Trasimeno (Perugia), Piazza al Serchio (Lucca), Loreto (Ancona), S. Gavino Monreale (Sud Sardegna), Golfo Aranci (Sassari), Tropea (Vibo Valentia), Maratea (Potenza), Cesano di Roma (Roma), Sant’Agata di Militello (Messina), San Marcellino – Frigano (Caserta).

I criteri per la selezione delle stazioni sono stati i seguenti: Comuni al di sotto dei 15mila abitanti, copertura della rete internet, disponibilità di spazi adeguati all’inserimento dei servizi, con servizio viaggiatori attivo, e situate prevalentemente in contesti urbanizzati.

I servizi presenti in stazione sono stati oggetto di accordi sottoscritti dal Gruppo FS Italiane con: Amazon Locker, Associazione Nazionale Carabinieri, Croce Rossa Italiana, Federazione dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), Federfarma e Sport e Salute.

L’iniziativa prevede anche l’interlocuzione con Infratel Italia che, in stretto coordinamento con i comuni, è a disposizione per portare la connessione WI-FI gratuita all’interno delle stazioni ferroviarie.

Secondo lo studio “Piccole Stazioni: un tempo nuovo per i borghi” realizzato dal Policy Observatory della Luiss School of Government in collaborazione con il Gruppo FS è emerso infatti che il 78% degli intervistati ritiene che risiedere in un borgo offra una migliore qualità della vita rispetto alla città, di particolare interesse che il 39% dei giovani tra i 18 e i 34 anni abbia valutato la possibilità di vivere in un borgo. Questa tendenza, tuttavia, secondo il Policy Observatory si scontra con alcune sfide, come l’accesso ai servizi, la connettività e le opportunità di lavoro.

Il progetto Stazioni del Territorio si propone quindi come un ponte verso la realizzazione di questa aspirazione, offrendo alle stazioni ferroviarie non solo una rinnovata centralità ma anche un cambio di visione: da semplici snodi ferroviari a hub di servizi, cultura e coesione sociale per le rispettive comunità locali.

di: Valter @ 17:04


Apr 16 2024

Cento anni dell’Istituto Luce, un secolo di “biografia visiva” della nostra storia: il carnet dei festeggiamenti

Ha raccontato per immagini un secolo della nostra storia, ed è il forziere della nostra memoria sociale e culturale. E quest’anno, quello che è universalmente riconosciuto come uno dei tesori nazionali e internazionali più preziosi celebra un importante anniversario: l’Istituto Luce compie cento anni e si prepara a festeggiare con un articolato e poliedrico carnet di iniziative e eventi l’importanza di questo imponente custode del nostro passato con sguardo sul futuro. Fondato nel 1924, sin dalla sua nascita l’Istituto Luce – da cui sarebbe derivata l’immensa eredità dell’Archivio Luce – ha documentato i cambiamenti che hanno segnato e reso moderno il nostro Paese e l’Europa. Con più di 77.000 filmati e oltre 5 milioni di fotografie dagli inizi del Novecento ad oggi, l’Archivio Luce offre tuttora documenti unici sul Ventennio, ma anche sul Dopoguerra e sul Boom economico, fino ai nostri giorni.

I Cento anni dell’Istituto Luce

«L’Archivio Luce – sottolinea il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni – custodisce un’inestimabile narrazione per immagini dell’ultimo secolo di storia del nostro Paese: per la sua unicità ed universalità, nel 2013 è stato anche iscritto nel Registro Memory of the World dell’Unesco, che valorizza i più importanti fondi archivistici e bibliotecari del pianeta, intesi come luoghi in cui è custodita la memoria dei popoli e delle culture. La ricorrenza di quest’anno sarà l’occasione per promuovere le molteplici declinazioni dell’Archivio attraverso diverse chiavi di lettura, e per renderlo sempre più accessibile e fruibile anche alle nuove generazioni.
Digitalizzare e restaurare sono azioni fondamentali per conservare quanto di più caro esiste per una comunità: la memoria».

L’Archivio Luce: la biografia visiva della storia e del cammino sociale del Bel Paese

«L’Archivio Luce è la biografia visiva del nostro Paese, uno strumento unico per tutti quelli che desiderano comprendere il passato per orientarsi nel presente», dichiara Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà con delega all’Archivio Luce. «Con le celebrazioni per il suo Centenario vogliamo contribuire alla diffusione dei suoi straordinari filmati e fotografie, sottolineando la sua vitalità come centro propulsore, anche oggi, di arte e cultura». «Una delle priorità della mia Presidenza», aggiunge Sbarigia, «è stata quella di sottolineare il valore testimoniale dell’Archivio come luogo della memoria, della riflessione e della riscoperta. Ma anche il suo peso tra gli asset intangibili che contribuiscono al valore del marchio di Cinecittà».

Il podcast “Luce e Controluce”

La prima iniziativa per il centenario è la pubblicazione del podcast “Luce e Controluce“, prodotto da Chora Media per Cinecittà e online a partire dal 16 aprile, con la voce narrante di Andrea Zalone, che si immergerà dentro l’Archivio per raccontare una storia personale e collettiva a metà strada tra il romanzo distopico e il pamphlet storico. Un viaggio ironico e allo stesso tempo ricco di spunti di riflessione. In ciascuno dei 10 episodi sarà approfondito un tema (la casa, il cibo, la fede, lo sport, la scuola, i giovani, il sesso, etc.), sviluppato in modo originale tramite narrazioni e contributi sonori.

8 cortometraggi che comporranno un film collettivo a episodi

Ad alcuni protagonisti del nostro cinema e della commedia contemporanea, Michela Andreozzi, Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Francesca Mazzoleni, Susanna Nicchiarelli, Rocco Papaleo, Sydney Sibilia, è invece affidata la realizzazione di otto cortometraggi che andranno a comporre un film collettivo a episodi intitolato Cento anni di Luce. Ripercorrendo i classici filoni della commedia all’italiana – truffe, superstizioni, amori, tradimenti, italiani in villeggiatura – le opere saranno realizzate utilizzando le iconiche immagini di repertorio dell’Archivio.

Una installazione evento dà nuova vita ai materiali d’archivio

Sarà poi allestita e aperta al pubblico, presso il Teatro 18 a Cinecittà – lo studio di realtà virtuale dotato di un ledwall tra i più grandi d’Europa – una installazione evento e performance di Quayola per i 100 anni del Luce, in cui i dipinti computazionali dell’artista esploreranno una nuova gestualità ed estetica. L’artista e performer di fama internazionale darà nuova vita ai materiali di archivio, attingendo dallo sconfinato patrimonio del Luce, in una serie di video incentrati sul legame tra passato e futuro che ritrarranno la frenesia della vita nelle città. Le persone in movimento. Danze. Il folklore e i momenti di convivialità. L’opera sarà un esempio della capacità propulsiva del nuovo corso del Luce che intende fare cultura e non semplicemente conservarla.

Tornano in sala 15 titoli “cult” della storia del cinema

Torneranno poi nelle sale cinematografiche italiane 15 film che hanno segnato la storia del cinema diventando veri e propri cult, nel corso di una programmazione di 30 settimane dedicata ai titoli della tradizione Luce e al suo percorso distributivo. E ancora, saranno pubblicate 20 pillole che racconteranno la storia del Luce: dall’inaugurazione della sede al Planetario di Roma fino alla diffusione dei cinegiornali attraverso il Cinemobile del Luce. Dalla costruzione della nuova sede a Cinecittà alla presenza del Luce a Venezia durante la Repubblica di Salò e alla riorganizzazione dell’Istituto nel dopoguerra.

Pillole di vita quotidiana del nostro Paese

Altre 10 pillole colorizzate saranno tratte dai filmati in bianco e nero, che illustreranno scene di vita quotidiana del nostro Paese, partendo dai primi filmati del Luce degli anni Venti fino agli anni Sessanta. Verrà inoltre emesso un francobollo dedicato al centenario del Luce. Un’iniziativa promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che prevede l’emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sapere” dedicato al Luce, emesso da Poste Italiane e stampato dal Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano entro il 2024.

Un francobollo, i convegni e un volume su “storia e la vita” dell’azienda

Spazio, poi, ai convegni: il primo sarà dedicato al fondo dei documentari dell’Archivio Storico, con la partecipazione dei maggiori studiosi e protagonisti del documentario italiano. Il secondo, invece, si terrà nel 2025 presso il Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia. Infine, sarà pubblicata la Guida all’Archivio Storico e all’Istituto Nazionale LUCE che fornirà un quadro completo dei fondi contribuendo alla diffusione della conoscenza del lavoro di catalogazione condotto dagli archivisti; e un volume sulla “storia e la vita” dell’azienda, che vede la partecipazione di numerosi studiosi ed accademici esperti di cinema e fotografia. I volumi saranno distribuiti presso le università, gli istituti culturali italiani e all’estero, le biblioteche, gli archivi e le cineteche.

(Italpress)

di: Priscilla Del Ninno @ 16:56


Apr 16 2024

Canfora va a processo per diffamazione: definì Meloni “neonazista nell’anima”. A cosa si attacca la difesa

Insultò la premier: Luciano Canfora è stato rinviato a giudizio. Il giudice Antonietta Guerra, del tribunale di Bari, ha accolto la richiesta della procura e disposto il rinvio a giudizio dello storico e filologo per diffamazione nei confronti di Giorgia Meloni, “rilevato che è necessaria una integrazione probatoria approfondita, incompatibile con l’udienza predibattimentale”. La prima udienza è stata fissata per il 7 ottobre prossimo difronte al giudice Pasquale Santoro. La decisione è arrivata al termine della Camera di consiglio, seguita all’udienza predibattimentale di questa mattina. Come ha spiegato ai giornalisti l’avvocato difensore dello storico, Michele Laforgia, il giudice “ha rilevato che è necessario fare una approfondita integrazione probatoria incompatibile con l’udienza predibattimentale.

Cosa disse Canfora di Giorgia Meloni

I fatti contestati a Canfora risalgono ad aprile del 2022 quando la leader di Fratelli d’Italia non era ancora premier. Il docente universitario in un convegno sulla guerra tra Russia e Ucraina tenuto in un liceo scientifico di Bari definì l’allora leader di Fdi durante un convegno in una scuola, “neonazista nell’animo”, mentre parlava della guerra in Ucraina. La presidente del Consiglio nella dichiarazione di costituzione di parte civile ha chiesto allo storico un risarcimento danni di 20mila euro. Canfora, in un passaggio sui neonazisti ucraini, parlando della leader di Fdi disse che era “una poveretta” e che “di solito è trattata come una mentecatta pericolosissima” e “neonazista nell’anima”.

L’avvocato di parte civile: “Canfora ha leso onore, decoro e reputazione”

Secondo l’avvocato di parte civile Luca Libra del foro di Vercelli, Canfora “senza giustificazione alcuna, ha leso l’onore, il decoro e la reputazione della persona offesa: onorevole Giorgia Meloni (all’epoca dei fatti non era primo ministro, ndr).  Aggredendo, vieppiù la sua immagine, come persona e personaggio politico, con volgarità gratuita e inaudita; utilizzando volgari epiteti, imprevedibili ed estemporanei, che hanno seriamente minato la sfera intima e privata, oltre al patrimonio morale e personale della stessa persona offesa”. Le parole pronunciate dal docente universitario, conclude l’avvocato Libra, sono “assolutamente e pacificamente estranee rispetto al tema oggetto dell’incontro”: costituendo perciò “condotta illecita”. Oltre alla condanna penale Meloni ha chiesto 20 mila euro di risarcimento danni.

La difesa: “Da Canfora nessun intento diffamatorio”

Di contro, la difesa afferma: “Il senso dell’intervento, condivisibile o meno – si legge in uno dei passaggi della memoria difensiva presentata da Laforgia – è chiaro e non si presta ad equivoci interpretativi: secondo l’imputato, il sostegno all’Ucraina avrebbe consentito all’Onorevole Meloni, solitamente emarginata e denigrata, di accreditarsi anche a livello internazionale come figura politica autorevole e affidabile. È dunque evidente il senso tutt’altro che diffamatorio delle espressioni utilizzate dal professor Canfora: non già per esprimere un proprio giudizio in ordine alla querelante; bensì per descrivere – criticamente – l’atteggiamento delle forze politiche e dei principali commentatori degli organi di informazione mainstream nei suoi confronti, prima e dopo la posizione assunta sulla guerra in Ucraina”.

La memoria difensiva si attacca alla stampa estera anti-Meloni

“Descrizione, peraltro, del tutto aderente alla realtà, se si ha riguardo al modo in cui Giorgia Meloni era definita dalla stampa estera (la rivista tedesca Stern il 22.9.2022 le aveva dedicato una copertina con il titolo ‘Die Gefährlichste Frau Europas’, ovvero ‘La donna più pericolosa d’Europa’) e dagli avversari politici, come riferito anche dalle testate giornalistiche dell’area di centro-destra”, aggiunge il legale. Che si attacca a pubblicazioni di parte per sostenere le tesi del suo assistito. “Il riferimento è al passaggio del l’intervento di Canfora in cui il docente universitario critica il sostegno incondizionato della Nato all’Ucraina.  “E la posizione successivamente assunta dall’Onorevole Giorgia Meloni, all’epoca dei fatti, antecedenti alle ultime elezioni politiche e alla formazione dell’attuale governo, solo presidente del partito Fratelli d’Italia”.

“Il professor Canfora, come risulta dal filmato acquisito agli atti e tuttora disponibile in rete, ha testualmente affermato quanto segue: “Non vedo, nello schieramento politico del nostro Paese, forze capaci di dire ‘Voglio capire’. Anche la terribilissima – e sempre insultata, poveretta! – leader di quel partito di destra che si chiama ‘Fratelli d’Italia’ – come se in Francia ci fosse ‘La Marsigliese’ come partito politico – trattata di solito come una mentecatta, pericolosissima, ecc, – siccome – essendo neonazista nell’animo – si è subito schierata con i neonazisti ucraini: è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta naturalmente di questo ruolo'”.

Da queste parole il difensore desume che “va quindi senz’altro esclusa la configurabilità del reato in relazione alle espressioni “poveretta” – o meglio, “sempre insultata, poveretta!” –;  e “trattata come mentecatta”: oggettivamente prive, nel contesto in cui sono state pronunciate, di qualsiasi concreta offensività nei confronti dell’Onorevole Meloni. Risultando, semmai, critiche nei confronti di alcuni suoi detrattori, secondo il Professor Canfora proni ai desiderata della Nato e degli Stati Uniti”.

di: Antonella Ambrosioni @ 16:27


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